La Samp sogna in grande, ma il Psv la sveglia

Eindhoven. La Sampdoria va in vantaggio, gioca, soffre e subisce il pareggio nei minuti finali, dimostrando sul campo di avere tutte le qualità per imporsi nel suo girone. Il gol arriva al 25’ del primo tempo quando Koman centra da destra e trova quasi in area piccola Cacciatore solo, colpo di testa e Isaksson in volo inutile. La squadra è Cassano per lunghi tratti, l’assedio olandese del secondo tempo è interrotto solo quando la palla arriva al barese che la conserva, attende il fallo, fa salire la squadra. Il Psv in fondo un po’ delude, sotto un’acqua incessante prepara molto bene l’azione e poi fallisce clamorosamente le conclusioni, la più importante capita proprio al capitano Afellay che tutto solo, in area, calcia alla destra di Curci immobile. Ma se la Samp resta viva il merito è proprio tutto del suo portiere, vero protagonista della partita. Respinge fortunosamente con la coscia, al quarto d’ora su sventola di Lens, al 25’ il suo palo di destra respinge un tiro violento di Afellay. In mezzo a tutto questo pochi spunti dei doriani. Sui numerosissimi calci d’angolo degli olandesi, resta alto solo Cassano che Curci vorrebbe in ripiegamento come il resto della squadra: breve battibecco fra i due, con l’attaccante che invita il portiere a prendersela con Di Carlo: «Faccio quello che mi dice l’allenatore».

Più trascorre il tempo, più il Psv si fa pressante, incessante l’incitamento del pubblico di Eindhoven, a tratti commovente la difesa doriana, nel traffico finisce che gli attaccanti olandesi finiscono per ostacolarsi, comiche alcune situazioni. E alla fine arriva l’inevitabile rete di Dzsudzsak, palla bassa nell’angolino a destra di Curci.

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