San Domenico festeggiato da Tettamanzi

La cerimonia ieri pomeriggio in Santa Maria delle Grazie

Luciana Baldrighi

L’Arcivescovo di Milano Cardinale Dionigi Tettamanzi, ieri ha presieduto alle ore 18,30 una solenne celebrazione in Santa Maria delle Grazie in occasione della festa del Santo Padre Domenico fondatore dell’ordine dei Domenicani. «La nostra bellissima Basilica che si estende lungo Corso Magenta è stata recentemente restaurata in tutte le sue parti, compreso l’abside del Bramante - ha spiegato il Priore Padre Stefano -, e aspetta solo dal Comune, Ufficio del Demanio, che venga sistemata la pavimentazione originaria in sassi, il famoso acciotolato che circonda l’intero complesso, oggi ridotto a grandi buche, pericolose per i passanti, inclusi i turisti del Cenacolo e i fedeli». Un appello al vicesindaco Riccardo De Corato, da un anno a quanto pare inascoltato. Quest’anno ricorre il primo centenario del ritorno dei Padri Domenicani nella Basilica di Santa Maria delle Grazie, dopo che l’ordine venne soppresso nel 1789, l’Ordine di San Domenico ha considerato l’opportunità di inserire nel calendario delle celebrazioni uno speciale invito al Cardinale Dionigi Tettamanzi, tenuto conto che San Domenico, durante i viaggi a Tolosa e a Roma, si è fermato due volte a Milano (1217 e 1219) dove ha incontrato il Vescovo Ugo Settala. Il Vescovo Settala si rese conto dell’attualità del nuovo ordine appena fondato (1216) e dell’urgenza pastorale. Fu allora che diede in dono la chiesa di Sant’Eustorgio, resa poi celebre per il martirio di San Pietro da Verona al quale è dedicata la Cappella Portinari.
La prima festa solenne della transazione avvenne il 24 maggio del 1233. Il corpo di San Domenico era stato sepolto secondo la sua volontà nel Coro di San Nicola delle Vigne (Bologna) «sotto i piedi dei suoi frati» in un’umile cassa di legno. Il Beato Giordano suo successore ne ha ordinato l’esumazione.

Racconta il Priore della basilica che «alla presenza dell'Arcivescovo di Ravenna, di molti vescovi, prelati e fedeli, all’apertura della cassa un meraviglioso profumo si è diffuso in tutta la Chiesa, suscitando un grande stupore».

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