Il popolo arancione si trova in piazza San Fedele per assistere alla diretta della prima seduta del consiglio comunale. Tra le spille dei referendum e quelle dei comitati elettorali, le sciarpe arancioni e le magliette «èvento, io c’ero» riferite ai concerti pro Pisapia, un migliaio di piatti colmi di risotti alla zucca offerti dal ristorante Papà Francesco per l’occasione. Il tifo è quello da stadio: a scatenare boati a applausi bastano i nome, pronunciati all’appello, di Pisapia e Basilio Rizzo, che si alternano ai «buu» per l’ex sindaco Moratti, l’ex vicesindaco de Corato e il leghista Matteo Salvini. In prima fila sotto lo schermo un sorridente don Virginio Colmegna, per lui sguardi di intesa e pollici alzati dalla piazza. È venuto ad assistere e a festeggiare al debutto della «sua» direttrice (della Casa della Carità) Maria Grazia Guida, numero due di Palazzo Marino. «Sono venuto a respirare il cambiamento - spiega - la città dopo la campagna elettorale ha bisogno di ritrovare coesione».
Ma in piazza sono scesi anche i centri sociali al grido «Il nuovo vento spazzi via sfratti e sgomberi, perchè non siamo per niente disposti a rinunciare ai nostri diritti. Continueremo le nostre lotte affinché la casa non sia più un privilegio di pochi, per questo chiediamo immediatamente il blocco degli sgomberi prima dell’estate, la sostituzione dei vertici Aler, la sanatoria per tutti». L’avevano annunciato, e si sono presentati puntali alle 1730 in piazza San Fedele a fianco del Comitato Abitanti di San Siro gli autonomi di Cantiere e Transiti 28, il Comitato di lotta casa e territorio Ticinese Corvetto, i clandestini che da due giorni chiedono un incontro al sindaco, i lavoratori dell’Eureco, e i sindacati di base. Sono venuti a riscuotere dalla giunta «amica» delle risposte.
La nuova giunta è sotto scacco dei comitati degli inquilini abusivi e meno delle case popolari e degli autonomi e lo sa bene, tanto che il neo assessore alla Casa Lucia Castellano si precipita fuori dall’aula per incontrare i comitati di lotta (e di governo): «Sono qui e questo significa che mi impegnerò per risolvere il problema». L’incontro si conclude con la promessa di bloccare gli sfratti per l’estate.
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