Roma

San Paolo Cori da tutto il mondo

Giunto al traguardo del venticinquennale, il Festival Internazionale di Musica da Chiesa, nato nel 1984 a Portsmouth in Inghilterra, e poi esportato in vari paesi nel corso di tournée internazionali, sbarca per la prima volta a Roma dove, questa settimana, cori provenienti da ogni parte del mondo si sono fatti ascoltare in vari luoghi della capitale; e che, oggi, per la serata conclusiva, sono ospiti della Basilica di San Paolo fuori le Mura. Ora che la grande tradizione corale italiana non è che un lontano ricordo e le cappelle musicali attive presso i luoghi di culto sono del tutto scomparse; e, se non fosse per la ricca e capillare presenza dei cori amatoriali sul nostro territorio ne perderemmo ogni memoria, fanno bene i paesi stranieri, che questa tradizione hanno in grande considerazione, a mostrarci che cosa ci siamo persi a non praticare più il canto corale.
Il Festival Internazionale di Musica da Chiesa, all’origine, si avvaleva della sola partecipazione di cori inglesi, salvo qualche rara presenza americana o tedesca. Oggi, invece, vi partecipano cori dai quattro continenti, come ha potuto constatare de visu anche il pubblico romano; per il concerto conclusivo, canteranno insieme - alcune centinaia- di coristi provenienti da Australia, Usa, India, Kenya, Svizzera, Inghilterra, Ucraina, Canada, Olanda e Italia accompagnati dall’Orchestra dell’Università Roma Tre, che stasera, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, chiude la sua stagione sinfonica, per riprenderla il prossimo autunno.
Mentre nelle giornate immediatamente precedenti il concerto di gala, i vari cori hanno cantato nelle Basiliche di San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e al Pantheon; questa sera a San Paolo, si prevede un programma fuori del comune, per varietà, ricchezza ed impegno. Si comincia con un famoso mottetto per l’incoronazione dei reali, «I Was Glad» dell’inglese Charles Hastings Parry, per coro ed organo; a seguire, il «Te Deum» in do maggiore scritto da Franz Joseph Haydn per l’imperatrice Maria Teresa; e «Cantate Domino» di un compositore barocco italiano, Giuseppe Ottavio Pitoni, dal nome gloriosissimo. All’Orchestra Roma Tre, affiancata dal duo pianistico Nielson&Young il compito di eseguire il «Concerto per due pianoforti ed orchestra» di Francis Poulenc; e poi di sostenere la «Messa di Gloria» per soli, coro e orchestra di Giacomo Puccini.
Infine, tutti i coristi uniti, in quello che a ragione si ritiene una sorta di altro inno nazionale inglese, e cioè l’Alleluja dal «Messia» di Haendel. Direttori Sir Davis Willcocks e Paul Leddington Wright.
Basilica di San Paolo fuori le Mura. Concerto di gala. Ore 20,30.

Ingresso gratuito.

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