da Milano
Paura: nessuna. Rispetto: tanto. Pirlo e Kakà: grandi giocatori, ma noi non siamo da meno. Così Arsène Wenger tenta di esorcizzare il Milan e, col suo Arsenal, ripetere magari il colpaccio della prima fase di Champions 2003-04 quando, alla malcapitata Inter, rifilò un umiliante 5-1 proprio al Meazza. «Quel risultato è per noi motivo di ispirazione», afferma il 59enne tecnico dei Gunners. «So che sarà impossibile ripeterlo, mi basta giocare bene e segnare. Perchè il nostro primo obiettivo è fare gol al Milan». Il pareggio dellandata è considerato un risultato positivo («anche se abbiamo sprecato buone occasioni») e Wenger ieri non ha nemmeno fatto allenare la squadra sul terreno milanese. «È inutile, avremmo perso troppo tempo», precisa. «Il terreno sarà senzaltro migliorato rispetto a qualche anno fa, meglio prepararsi a casa propria, visto che ci sono tante partite ravvicinate».
Bontà sua e del quasi 24enne Mathieu Flamini, il centrocampista francese che in tanti dicono abbia già firmato per la Juventus. Lui ride e scrolla la testa: «Fantasie, allArsenal sto bene. E poi in questo momento mi interessa solo battere il Milan. Labbiamo visto a Londra e abbiamo imparato tante cose, perchè abbiamo le possibilità e le qualità per fare gol ai rossoneri. Dovremo sostenere il loro urto iniziale e poi attaccare, ancora di più di quanto fatto allEmirates Stadium». Wenger non attuerà tattiche particolari: «Dovremo stare più attenti in difesa, ma non marcheremo a uomo: la nostra sarà una difesa a livello di squadra.
«A San Siro abbiamo già vinto 5-1...»
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