Cronaca locale

Sanatoria record ma non troppo e la badante resta «sommersa»

Sanatoria record ma non troppo e la badante resta «sommersa»

Record milanese per la sanatoria di colf e badanti. Stando agli ultimi dati aggiornati a ieri, i moduli scaricati a livello provinciale sono stati 47.844, pari al 15,66% del totale nazionale, e si sono concretizzati in 37.471 domande (15,14%). Come numero di moduli richiesti, Milano ha distanziato di quasi 13mila unità Roma, ferma a quota 35.131, e doppiato Napoli, a 24.237. E tra le prime cinque province a livello nazionale ci sono altre due realtà lombarde: Brescia, con 11.560 moduli, e Bergamo, con 8.907. Entrambe con livelli ben oltre il doppio di metropoli come Genova (4.288) e Palermo (3.474). In tutta Italia si è raggiunta quota 305.509 moduli richiesti, di cui il 29,07% in Lombardia, pari a 88.798 unità. Calcolando invece le domande presentate, nella nostra regione sono state 71.535, pari al 28,91% del totale nazionale, a quota 247.421. Nella classifica regionale, dopo Milano vengono Brescia (9.612), Bergamo (7.547), Varese (4.166), Mantova (2.811), Como (2.667), Pavia (2.567), Cremona (1.637), Lecco (1.561), Lodi (1.123) e Sondrio (373).
Tra gli sportelli più gettonati per presentare le domande quello di Acli, con 2.500 richieste in provincia di Milano (metà in città e metà negli altri Comuni) e in totale 4mila persone che hanno richiesto informazioni. Altre 1.900 le domande nella sede milanese della Cgil (su 6.500/6.600 domande di informazioni), mentre in tutta la Lombardia la Camera del lavoro ne ha inviate oltre 7mila. La Ital Uil ne ha invece trasmesse 1.560 in Lombardia di cui 500 a Milano. Come osserva Paolo Ferri, segretario di Acli Milano, «la stragrande maggioranza di domande ha riguardato le badanti. Mentre per le colf, il fatto di dover lavorare almeno 20 ore a settimana è stato spesso un requisito impossibile da soddisfare. Quasi tutte sono infatti impiegate soltanto per circa cinque o sei ore». Tra le provenienze di domestiche e badanti al primo posto si conferma l’Ucraina, con il 13,26%, seguita da Marocco (11,91%), Moldavia (9,43%), Cina (6,66%) e Bangladesh (6,32%). A livello nazionale la maggior parte delle domande sono state inviate attraverso associazioni e patronati (118.013), cui si aggiungono le 3.834 trasmesse dai consulenti del lavoro e le 2.745 dai Comuni.
I privati che hanno fatto tutto da soli sono stati invece 122.727. Le 37mila domande presentate a Milano e le 247mila di tutta Italia sono comunque ampiamente al di sotto delle previsioni. Come osserva Giuseppe Vallifuoco, responsabile Immigrazione della Cgil Milano, «gli esperti si aspettavano 55mila richieste a livello provinciale e 600mila in tutto il Belpaese. Tre gli elementi che hanno frenato di più: il requisito del reddito di 20mila euro, quello delle 20 ore lavorative e la difficoltà per molti anziani di inoltrare i moduli on-line.

La domanda è che cosa succederà da giovedì (domani, ndr) per tutte le colf e badanti che per vari motivi non sono riuscite a chiedere di essere regolarizzate».

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