Expo 2015, il commissario governativo «non serve». Ma il presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli, invoca un «cambio di marcia» o come «giustamente dice Roberto Formigoni bisogna effettuare il primo tagliando». E invita a «confrontarsi con la crisi» ovvero a riconsiderare i progetti. Ma andiamo con ordine. A proposito dellipotesi di commissariamento, Sangalli, spiega: «Non ne vediamo la ragione. La SoGe cè e cè un ottimo presidente che si chiama Diana Bracco. E cè anche un commissario straordinario che si chiama Letizia Moratti e che ha dato impulso a questa grande impresa». E avverte Sangalli anche se «alcune criticità sono emerse» non è affatto il caso di «parlare di colpo al mito dellefficienza ambrosiana»: «La domanda centrale è: Expo è una grande e irripetibile opportunità per Milano e per lItalia? Se la risposta è affermativa non si può che agire di conseguenza».
Evidente, prosegue il presidente della Camera di Commercio, che «il gioco di squadra non è retorica» ma altrettanto evidente che di fronte alla crisi economica «non» bisogna «ridimensionare Expo» come reclama la Provincia di Milano bensì «dimensionare i progetti in funzione dellevento e delle risorse disponibili, evitando inutili sprechi». Come dire: «La crisi è un problema con cui è necessario confrontarsi per studiare tutte le soluzioni possibili. Expo è una di queste soluzioni».
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