Sanità, il governo in soccorso dei bilanci in rosso del Lazio

da Milano

La sanità del Lazio ha i conti in rosso? A ripianarli arriva il governo, che ha già firmato un piano di rientro e si prepara anche a stanziare circa due miliardi di euro per aiutare la Regione a rimettere a posto i bilanci. Il provvedimento del governo, già approvato dal preconsiglio dei ministri, mette 3 miliardi di euro a disposizione delle Regioni con i conti sanitari in disordine e le prime anticipazioni dicono che oltre la metà della somma sarà destinata proprio al Lazio (l’altra Regione in grave deficit è la Campania, seguita da Liguria, Sicilia, Abruzzo e Molise).
La decisione di ripianare il deficit del Lazio viene considerata una beffa da altre Regioni, con i bilanci a posto e alle prese con l’emergenza ticket di 10 euro sulle ricette, imposto dal governo e non cancellato ma solo trasferito alle Regioni. Si tratta di 811 milioni di mancati trasferimenti che dalle singole Regioni dovranno essere coperti con nuove tasse su visite, farmaci o comunque su prestazioni sanitarie. Per presentare bilanci in equilibrio, molte Regioni negli scorsi anni hanno chiesto ai cittadini di pagare ticket aggiuntivi. Il Lazio ha invece cancellato dal 2006 il ticket sui farmaci. Ora nel piano di rientro dal deficit della giunta Marrazzo è stata individuata la collaborazione dell’Emilia-Romagna, una regione rossa, guardacaso, che trasferirà know how su diversi aspetti del piano di recupero.
A guidare gli scettici è Roberto Formigoni. Il governatore della Lombardia, che proprio in questi giorni sta cercando di rimettere insieme il puzzle dei finanziamenti che mancano, chiede chiarimenti: «Non vorremmo che il tutto si rivelasse l’ennesimo trasferimento di risorse dai cittadini delle Regioni virtuose, che per tenere i conti in pareggio applicano per esempio i ticket, ai cittadini di quelle Regioni non virtuose che i ticket non devono nemmeno pagarli». Allusione al Lazio e critica al governo: «È sempre una buona notizia sapere che c’è uno Stato mamma che aiuta le Regioni in difficoltà. Anche se si tratta dello stesso Stato che non ha saputo trovare 811 milioni per cancellare l’assurdo ticket imposto a tutti i cittadini italiani». Da qui la richiesta di chiarezza: «Credo sia assolutamente indispensabile che l’operazione sia trasparente e che il governo spieghi in maniera dettagliata qual è il contributo che lo Stato dà».
È stato il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, insieme con il ministro della Sanità, Livia Turco, a firmare l’accordo sul piano di rientro del deficit sanitario della Regione Lazio. «È un progetto ambizioso, che punta a trasformare una delle Regioni in cui ci sono maggiori difficoltà in un caso esemplare» il commento di Padoa-Schioppa. Replica Formigoni: «Vedo che Padoa-Schioppa esulta e parla di caso esemplare. Non riesco a immaginare quali sperticate lodi riserverà alle Regioni che non hanno mai prodotto deficit». Il debito del Lazio è di 9,4 miliardi di euro. Il Lazio si è impegnato a riorganizzare la spesa ospedaliera, ridurre la spesa farmaceutica, contenere la spesa per il personale, incrementare le aliquote Irap e l’addizionale Irpef. Le anticipazioni del piano prevedono che 5,8 miliardi saranno coperti con mancati trasferimenti per 310 milioni l’anno a partire dal 2008 e per i successivi 30 anni.

Oltre a questo prestito di favore, sono previsti i contributi diretti da parte dello Stato: due miliardi e 300 milioni saranno finanziati con le risorse del decreto legge che sarà approvato dal consiglio dei ministri. I restanti 1,4 miliardi dovrebbero arrivare grazie ad alcuni fondi congelati.

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