Sviluppare la telemedicina a distanza, inventare nuovi apparecchi portatili per controlli e diagnosi, studiare protocolli comuni per lassistenza a domicilio. E ancora, sviluppare la ricerca nei laboratori delle università. Sono questi gli obbiettivi a cui mira il lavoro di squadra della nuova alleanza tra le regioni: una sorta di «federalismo sanitario» che trasforma il sistema sanità da un costo a una molla che produce, fa risparmiare e si evolve. Un patto tacito che serve a sviluppare progetti comuni per migliorare la sanità e che coinvolge anche numerose regioni europee: francesi, spagnole e tedesche.
Ecco la nuova mission dellassessorato alla Sanità lombardo. Con in tasca un piano socio sanitario approvato di fresco, lassessore Luciano Bresciani si trova a fare da regista al sistema di nuove alleanze. In Lombardia la squadra per sviluppare nuovi progetti in sanità (finora quelli finanziati sono 39) è composta dalla Regione, dalle industrie farmaceutiche e tecnologiche, dalle sei università di medicina (che realizzano i progetti) e da Finlombarda, che fa da assistente economico-finanziario. Ed è in via di conclusione anche un accordo per collaborare con la Bocconi e con il Politecnico. La stessa piattaforma è stata «clonata» nelle altre regioni del Nord: le alleanze sono infatti state estese a Veneto, Trentino, Friuli, Piemonte ed Emilia Romagna. Non solo: si fa squadra anche con lAndalusia, la Catalogna, i Paesi Baschi, la Valencia, lAlsazia e la regione di Baden Wuttemberg in Germania. Gli accordi riguardano pure Canton Ticino e Israele.
Il vantaggio? «Grazie alle alleanze e alle piattaforme sempre più estese - spiega lassessore Luciano Bresciani - si mobilitano capitali più ampi e si possono abbattere i costi e migliorare i risultati. Per fare un esempio: alle università arrivano maggiori risorse per la ricerca». In sostanza, con il supporto degli gli alleati europei si riescono a muovere 30.017 milioni di investimenti, pari al 2,05 del Pil complessivo. Se le alleanze si fossero limitate ai partner italiani, la squadra sanità si sarebbe fermata a 6.885 milioni di investimenti, pari all1,1 per cento del Pil. Non solo, con le alleanze, i progetti porteranno vantaggi a un bacino di 60 milioni di cittadini e non «solo» ai 21 milioni delle regioni italiane. «Allinterno di una comunità - spiega Bresciani - chi sa produrre è giusto che abbia il supporto delle istituzioni.
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