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Sanità, Obama insiste: "L'assistenza sia per tutti Necessario agire subito"

Presentata la riforma sanitaria per dare la copertura economica a tutti gli americani che ne sono ancora privi: "Nessuno dovrebbe finire in bancarotta perché si è ammalato". E avverte: "Costo inferiore alle guerre di Bush"

Sanità, Obama insiste: 
"L'assistenza sia per tutti 
Necessario agire subito"

Washington - In un discorso al Congresso ad alto contenuto emotivo - dove ha citato una lettera postuma di Ted Kennedy ed è stato insultato da un parlamentare repubblicano - il presidente Barack Obama, ammonendo che è giunto il momento di "passare all'azione", ha presentato il suo piano di riforma sanitaria, per dare "più sicurezza e stabilità" a chi ha già un'assicurazione medica e la copertura sanitaria a tutti gli americani che ne sono ancora privi.

I principi della ricetta Obama Obama ha elencato per la prima volta i principi di base della sua proposta, sottolineando i numerosi benefici anche per coloro che sono già assicurati: le compagnie non potranno più negare la copertura per chi ha problemi di salute pre-esistenti e non potranno imporre 'limiti arbitrari' alle somme da rimborsare. "Nessuno in America dovrebbe finire in bancarotta perché si è ammalato", ha affermato raccogliendo grandi applausi. Il presidente ha affermato che la meta è vicina: "Esiste già un accordo sull'80 per cento" della riforma. "Non siamo mai stati così vicini al traguardo", ha aggiunto. Obama ha cercato di superare le obiezioni dei repubblicani e dei democratici moderati, assicurando che la riforma "non aggiungerà un centesimo al deficit".

I costi della riforma I costi saranno compensati eliminando gli sprechi esistenti nel settore. Il presidente ha accusato gli avversari della riforma di avere fatto ricorso a tattiche terroristiche, diffondendo una serie di falsità, come la eutanasia per gli anziani o la copertura sanitaria anche per gli immigrati illegali. I parlamentari repubblicani hanno risposto agitando le copie della loro proposta di legge e uno di loro ha urlato ad un certo punto "sei un bugiardo" al presidente (provocando la reazione dei democratici). Obama, che aveva invitato in tribuna d'onore Vicki Kennedy, la vedova del senatore Ted, paladino della causa della riforma sanitaria, ha citato nella parte più emotiva del suo discorso una lettera scritta da Ted "a maggio, poco dopo avere appreso che la sua malattia era terminale, con la richiesta che venisse consegnata dopo la sua morte". Nella lettera Ted definiva la riforma sanitaria non solo "la grande causa da completare della nostra società", ma anche "una questione morale" che prescinde dalle divisioni di partito.

I contatti coi repubblicani Il presidente ha elencato le diverse "buone idee" repubblicane inglobate nel suo piano (compresa una proposta del suo ex-rivale elettorale John McCain), ma non ha risparmiato gli strali ai repubblicani, sottolineando che il costo della riforma sanitaria "sarà inferiore a quanto speso nelle guerre in Iraq e in Afghanistan" e "inferiore ai tagli fiscali per i ricchi fatti approvare dalla precedente amministrazione". Obama si è detto favorevole alla 'opzione pubblica', con la creazione di una entità federale che può competere con le compagnie private nel fornire coperture sanitarie, ma ha aggiunto di essere disposto ad esaminare proposte alternative. Compresa la riforma (cara ai repubblicani) delle leggi sulla responsabilità dei medici che subiscono azioni legali (e richieste di risarcimento) da parte dei pazienti. Ma la cosa più importante "è fare presto: è finito il tempo delle polemiche e dei giochi politici - ha detto Obama -. Adesso bisogna passare all'azione concreta. Non sono il primo presidente americano che si batte per la riforma sanitaria.

Sono determinato ad essere l'ultimo".

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