La Sanità ligure è sotto pressione. Oggi la commissione regionale dinchiesta ascolterà i rappresentanti del sindacato Fials sul giallo degli stipendi doro dei dirigenti. E nella sede spezzina della Spezia potrebbero invece arrivare i carabinieri, per farsi consegnare quella documentazione che il direttore generale non vuole consegnare ai consiglieri regionali che ne hanno fatto formale richiesta. Tutto mentre dalla Sardegna arrivano riscontri sul fatto che una dirigente assunta in Liguria, non avrebbe i requisiti necessari per il ruolo.
È una bufera quella che investe la Sanità mettendo alle strette lassessore Claudio Montaldo e il presidente Claudio Burlando. In attesa che la commissione chiarisca alcune situazioni critiche, i consiglieri del Pdl vanno allattacco. Il capogruppo Matteo Rosso presenterà un documento per dimostrare come in Sardegna fossero sorti forti dubbi circa la possibilità che una dirigente in servizio alla locale Asl 8 avesse davvero «i requisiti soggettivi necessari per il conferimento dell'incarico, non avendo la medesima acquisito esperienza "per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali apicali" né una particolare specializzazione professionale culturale e scientifica». Il problema, evidenzia Rosso, è che proprio quellincarico ha consentito alla stessa persona di diventare ora dirigente in Liguria. I carabinieri allAsl della Spezia ce li porterà invece Gino Morgillo, che da tempo ha chiesto alcune delibere sulla gestione della sanità spezzina. Il direttore generale della Asl non le ha fornite, mandando piuttosto una lettera al presidente del consiglio regionale con la quale metteva in dubbio il diritto di Morgillo a vedere gli atti.
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