Il primo semestre del 2005 si è chiuso con un testa a testa tra il gruppo Sanpaolo Imi e Banca Intesa. Ma non per la leadership di mercato, che resta ampiamente a favore del gruppo torinese, quanto piuttosto per la maglia nera per la raccolta netta mensile. Sul filo di lana il gruppo Sanpaolo Imi (con meno 762,8 milioni) registra un saldo mensile peggiore di quello del gruppo guidato da Corrado Passera (meno 744,4 milioni).
Forse anche perché, in entrambi i casi, il peso degli hedge funds è quasi impalpabile. E che lapporto dei fondi di investimento alternativi sia decisivo per le sorti della raccolta di nuove sottoscrizioni lo stanno a dimostrare i dati degli hedge funds di molti gruppi. Non soltanto di quelli come Montepaschi (141,2 milioni a giugno) e Credit Agricole (136,1 milioni) dove il loro contributo sposta il saldo mensile di raccolta complessiva di gruppo in territorio positivo, ma anche in molti altri. Dal gruppo PioneerUnicredito a Fineco, da Banca Generali a Banca popolare italiana, da Banca Lombarda a Ersel, da Kairos partners a Banca Esperia, gli hedge funds hanno chiuso il mese di giugno con un flusso di sottoscrizioni superiore ai riscatti.
Da sottolineare poi, come già segnalato un paio di mesi fa, landamento negativo della raccolta netta dei fondi di due gruppi bancari (Bnl, Popolare italiana) coinvolti nel grande risiko bancario mentre il terzo gruppo (Antonveneta Abn Amro bank) continua a raccogliere nuove sottoscrizioni (88,9 milioni di euro). Allo stesso tempo, prosegue il trend favorevole sia per le reti di promotori (Azimut, Banca Generali, RasBank) e sia per le società di gestione del risparmio indipendenti (Kairos partners, Consultinvest, Grifogest).
Sanpaolo Imi e Intesa maglie nere del mese
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