«Il Sanpaolo sarà la prima banca italiana»

«Nessun progetto con Mps». Borsa in vista per le attività assicurative

da Milano

Piazza San Carlo lancia la sfida ai concorrenti: «È finita la fase di transizione. Candidiamo il San Paolo Imi alla leadership del mercato bancario italiano». Nel presentare il piano triennale, insieme al presidente Enrico Salza e all’amministratore delegato Alfonso Iozzo, Pietro Modiano, direttore generale dell’istituto torinese, ha lanciato quasi un proclama e snocciolato tre obiettivi fondamentali: una crescita annuale degli utili del 19% di qui al 2008 fino a quota 2,5 miliardi, contro gli 1,258 milioni di oggi; un rapporto tra costi e ricavi (cost/income ratio; uno dei principali indicatori di efficienza) del 52% contro il 64,1% attuale; un rendimento del capitale (roe) al 18%.
«Obiettivi impegnativi ma realistici», li ha definiti un analista, anche se tra i primi commenti non è mancato chi ha parlato di «novità già incorporate nei prezzi». Da parte sua Piazza Affari ha reagito con qualche diffidenza: le quotazioni sono scese dell’1,57% a 12,20 euro. Per i primi giudizi ufficiali, comunque, bisognerà attendere la giornata di oggi. Dopo l’approvazione del cda di ieri, in mattinata il piano verrà presentato a una folta platea di analisti riunita in un grande albergo milanese.
Quanto a operazioni straordinarie Modiano ha cercato di raffreddare voci e speculazioni. Nessun progetto in vista con il Monte dei Paschi, collaborazione proficua in Carifirenze con la fondazione omonima, nonostante il Sanpaolo abbia avviato la procedura di arbitrato sull’opzione a salire del 10% nel capitale. Nulla di fatto anche sul piano internazionale. Per crescere all’estero bisogna prestare «massima attenzione» alle acquisizioni, perché le banche «sono molto care», ha spiegato Modiano. Escluso un ritorno di fiamma per Dexia: «In Europa ci sono 10-12 banche che pensano prima o poi di fare un accordo con Dexia - ha detto Iozzo - e penso che il terzo tentativo non vedrà protagonista nessuno dei due precedenti, né noi né il gruppo belga-olandese Fortis che qualche mese fa ci aveva provato».
L’accento è stato posto su integrazione e sinergie delle strutture operative e sull’appiattimento della struttura gestionale, all’insegna del concetto di «banca del territorio». L’aumento dei ricavi dal miglioramento di efficienza è indicato in 350 milioni al 2008, a cui si aggiunge l’aumento dei clienti con iniziative che porteranno a un incremento pari a 236 milioni. Ulteriori ricavi per 256 milioni sono poi attesi dallo sviluppo di prodotti ad alta crescita e dal rafforzamento del modello distributivo». Gli sportelli, oggi oltre 3.100, cresceranno ancora.


Per quanto riguarda lo sviluppo del settore assicurativo, di cui si è tanto parlato negli ultimi mesi, «un piano particolareggiato sarà presentato entro la prima parte dell’anno prossimo», ha detto Iozzo. «L’ipotesi di quotazione è presa seriamente in considerazione».

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