Sanremo I Gemelli Diversi in gara con aborto e parolacce

«Ci auguriamo che la nostra canzone colpisca l’ascoltatore come un pugno. Quando una canzone fa un po’ di scalpore è sempre bene per la musica»: così i Gemelli Diversi ad America me senti, il programma condotto da Paolo Bonolis su Radiodue parlando di Vivi per miracolo, il brano che porteranno al Festival di Sanremo, in programma dal 17 al 21 febbraio. Di certo non mancherà di suscitare reazioni. La canzone, un rap crudo e violento, parla infatti di aborto, di baby prostituzione e di violenza domestica. «La nostra canzone è una sorta di preghiera moderna, non di quelle classiche scritte tanti anni fa in latino, ma che potesse recitata da credenti e no», afferma la band che già nel 2002 ha pubblicato Mary, un brano che racconta le violenze subite da una ragazza da parte del padre e anche il suo riscatto. Nel testo ci sono anche un «vaffanculo» e uno «stronzo»: «Abbiamo usato - spiegano - un linguaggio più vicino a quello di tutti i giorni. Parleremo delle persone che, oggi, hanno davvero bisogno di aiuto».

«In realtà siamo sempre stati diffidenti dei confronti del festival - confessano - ma quest’anno abbiamo una canzone che secondo noi vale la pena far ascoltare sul palco dell’Ariston. Sappiamo che Bonolis è sempre attento alla musica nuova, cosiddetta “giovane”. Per questo motivo per noi è l’anno buono per partecipare al Festival».

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