Maurizio Acerbi
Ispirato a figure religiose più e meno note, lartista americano, italiano di adozione, Vincent Ronci Gaeta prosegue il suo percorso teatrale attraverso lallestimento di testi scritti di suo pugno. Autore del trittico teatrale in scena al Teatro Studio Frigia 5, Ronci Gaeta firma il secondo appuntamento mettendo in scena questa sera, con lausilio di Paola Montevecchi Palio di Dio - Una visita di Santa Caterina da Siena. «Si tratta di un testo - racconta Paola Montevecchi - frutto della fantasia; non è unagiografia e nemmeno una ricostruzione storica della vita di Santa Caterina; è, senza dubbio, una favola ricca di significati che pone al centro della narrazione la vicenda di Gianna».
Chi è Gianna?
«È una giovane anarchica e cattolica. Qualcuno potrebbe obiettare per la convivenza di queste due tendenze, ma in effetti, anche se al giorno d'oggi è raro trovare persone così definibili, nel passato, attraverso ricerche approfondite sono emersi numerosi personaggi che si definivano anarchici, quindi contro il potere, incapace di favorire la gente dal punto di vista umano, e nel contempo cattolici».
Cosa succede a Gianna?
«Mentre esprimeva il suo essere contestatrice imbrattando una chiesa di Firenze, viene arrestata. In prigione ha una lunga conversazione con il poliziotto che le domanda del perché delle sue azioni, del suo spirito rivoluzionario espresso in pieno dallo slogan Niente dei, niente padroni. Ma quando si trova in cella, unaltra visita inaspettata la rende ancora più felice: le appare Santa Caterina da Siena».
Che relazione cè tra la Santa e Gianna?
«A dispetto di quello che si potrebbe pensare di Gianna, Caterina rappresenta per lei un modello, un esempio da seguire, un emblema del cattolicesimo. Intellettuale, donna di grande spessore e di cultura, Caterina fu una suora che non fondò nessun ordine, ma che si impegnò in un'intensa opera assistenziale e intervenne con energia anche in alcune questioni politiche».
Cosa succede tra le due donne?
«Quando Gianna viene rilasciata, Caterina la accompagna in città, nella società moderna. Vanno in giro assieme, al cinema. Insomma, trascorrono del tempo fino ad una richiesta insolita di Caterina».
Che tipo di linguaggio ha adottato Vincent Ronci Gaeta?
«Decisamente moderno, ed essendomi occupata della traduzione con Maria Regalia (che sulla scena vestirà i panni di Santa Caterina), ho mantenuto un codice espressivo attuale».
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