Santa Giulia Albertini attacca: «Fu Arpa a dare il via libera»

Mentre la procura procede con le indagini, le istituzioni avviano indagini interne per ricostruire passo per passo la spinosa vicenda della mancata bonifica dei terreni di Santa Giulia che affonda le radici nel lontano 1990, continua il rimpallo di responsabilità. Non solo tra i diversi enti, ma anche tra amministrazioni di epoche diverse.
Gabriele Albertini, sindaco di Milano dal 1997 al 2006, mette subito le mani avanti: «Il Comune non c’entra, la competenza era di Arpa». Albertini era sindaco quando il 27 maggio 2004 la conferenza dei servizi, convocata dal Comune stesso per decidere sulla richiesta di procedere con il piano scavi presentato dagli operatori, venne espresso «parere favorevole al piano scavi» senza richiedere la bonifica. «Nella conferenza dei servizi cui parteciparono Comune, Provincia, Regione, Arpa e operatori, si decise di fare la bonifica. Io non era seduto a quel tavolo - si difende - c’erano i tecnici. Detto ciò non è ammissibile che si sia presa una decisione così strana: come si fa a dare l’autorizzazione agli scavi senza aver fatto la bonifica?».
Nemmeno l’ex presidente della Provincia Ombretta Colli si ricorda: «Non mi ricordo, molto probabilmente era un tavolo tecnico e io ero impegnata nella compagna elettorale. Detto ciò, mi sento di dire che sicuramente abbiamo chiesto la bonifica. Ormai le bonifiche si fanno per tutto, giustamente perché questo è il modo di procedere corretto». Sceglie il silenzio, invece, Filippo Penati che sconfisse Ombretta Colli alle elezioni, prendendo la guida della Provincia dal 2004 al 2009.
«Come mai - si chiede ancora Albertini - Arpa nel 2008, come riportato anche ieri dal Giornale, “ritiene favorevolmente concluso il procedimento di bonifica” e di non avere rilievi da fare, quando secondo la stessa Arpa nel documento di sequestro preventivo dell’area certifica “in base ai monitoraggi eseguiti sulle acque durante i lavori di bonifica, sia da quelli successivi che non si è tenuto conto della falda sospesa”?». É la stessa Arpa a rispondere: «In tutta la vicenda Montecity-Santa Giulia, Arpa ha sempre fornito dati corretti e scientificamente inoppugnabili, con riferimento alle numerose decine di analisi che è stata chiamata a compiere. Non è un caso che proprio grazie alla sue analisi, il problema dell’inquinamento sia emerso. E non è un caso che la magistratura abbia chiesto e continui a chiedere l’apporto dell’Agenzia per le indagini in corso».

Detto ciò, non tutto compete all’Agenzia per l’ambiente: «Una conoscenza non parziale della situazione dovrebbe anche riguardare sia le aree sottoposte a procedure semplificate, sia - per le aree effettivamente bonificate - il periodo successivo alla bonifica e inerente all’intervento edilizio, evidentemente non di pertinenza dell’Arpa».

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