Milano - I pm di Milano Gaetano Ruta e Laura Pedio hanno chiesto il rinvio a giudizio per l’imprenditore nel settore delle bonifiche Giuseppe Grossi e per un suo collaboratore, Paolo Titta, arrestati il 20 ottobre scorso nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nella bonifica dell’area Montecity-Santa Giulia, alle porte del capoluogo lombardo. Ma Grossi attraverso il suo difensore ha in corso una trattativa per patteggiare la pena a 3 anni di reclusione. Almeno questa è la richiesta dell’imprenditore considerato il re delle bonifiche. In procura fanno sapere che stanno valutando. Titta invece dovrebbe patteggiare 1 anno e 8 mesi di reclusione.
La vicenda Grossi era finito in carcere con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, all’appropriazione indebita, alla truffa, al riciclaggio e alla corruzione di pubblici ufficiali. Il 20 gennaio scorso poi il tribunale del Riesame gli aveva concesso gli arresti domiciliari per motivi di salute.
Secondo l’accusa, avrebbe creato fondi neri per circa 28 milioni di euro, sovraffatturando i costi delle operazioni di bonifica e facendo transitare i soldi su società off-shore con sede nei paradisi fiscali. Il 12 gennaio scorso aveva patteggiato due anni, con pena sospesa, Rosanna Gariboldi, moglie del deputato Pdl Giancarlo Abelli, arrestata anche lei lo scorso ottobre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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