Santa Giulia, dal sogno al deserto senza valore

Il consiglio di Risanamento ha detto sì al piano da 500 milioni messo a punto dalle banche. La riunione, cominciata verso le 18, si è protratta fino a notte. Forte del varo del progetto di salvataggio, ora la società può guardare con più fiducia all’udienza fissata per domani al tribunale fallimentare di Milano, e gli avvocati ne chiederanno al giudice il rinvio.
Presidente «di garanzia» è stato nominato Vincenzo Mariconda, avvocato e docente di diritto privato all’università Cattolica. Il suo nome dovrebbe dare un segnale di discontinuità rispetto alla passata gestione e, insieme al piano preparato dalla banche, convincere il giudice fallimentare a respingere l’istanza di fallimento presentata dalla Procura di Milano. Mariconda è stato cooptato al posto del dimissionario Matteo Tamburrini. Per quanto riguarda il consiglio, resta al suo posto Luigi Zunino, dopo aver rinunciato alle cariche e alle deleghe operative: fino all’ultimo era sembrato che l’ex presidente dovesse allontanarsi anche dal board.
Nella sede di Santa Giulia, dove si è svolta la riunione, in serata è comparso inaspettatamente Luigi Roth, il presidente della Fondazione Fiera Milano e di Terna, che è stato visto entrare nella sede del consiglio di amministrazione. La sua presenza è stata subito messa in relazione con la ricerca, da parte di Risanamento, di un amministratore delegato che sappia pilotare la società nei tortuosi percorsi di un salvataggio. Roth è un manager di lungo corso, di esperienza e di relazioni. Ma la nomina del nuovo amministratore delegato non era prevista nel consiglio di ieri, e non c’è stata.
Il consiglio ha dunque approvato il piano di salvataggio elaborato nel fine settimana dalle banche creditrici e frutto di una lunga serie di riunioni, susseguitesi la settimana scorsa, che hanno coinvolto lo stesso Zunino, i rappresentanti degli istituti creditori, l’advisor Banca Leonardo, il consulente Salvatore Mancuso e tutto il contorno di legali. Il documento varato al cda consiste in una manovra da 500 milioni complessivi, che prevede 150 milioni di aumento di capitale e altri 350 in linee di credito in un prestito convertendo a cinque anni. Unicredit ha fatto comunque sapere che, superata l’emergenza di questi giorni, chiederà ufficialmente una due diligence per capire con certezza quale sia lo stato della società.
Dopo la richiesta di fallimento giunta dalla Procura di Milano il 16 luglio, la vera scadenza è l’udienza di domani di fronte al giudice fallimentare: ma a questo punto il rischio peggiore - l’avvio della procedura - sembra essere disinnescato dall’approvazione del piano e dalla nomina di Mariconda. I legali di Risanamento, Marco De Luca e Giuseppe Lombardi, chiederanno al giudice fallimentare Pierluigi Perrotti un rinvio dell’udienza per perfezionare la procedura ex art. 182 bis della legge fallimentare. Il rinvio è anche collegato al perfezionamento dell’accordo per la ristrutturazione del debito concordato con le banche, che verrà messo a punto nei prossimi giorni.


Ieri intanto a Piazza Affari il titolo di Risanamento è stato sospeso; la scorsa settimana, al rientro alle contrattazioni dopo tre giorni di stop, aveva registrato un tonfo di oltre il 30%, per poi recuperare terreno nei giorni seguenti. In una nota, in mattinata, Borsa Italiana ha fatto sapere che le azioni ordinarie sarebbero rimaste sospese per tutta la seduta in attesa di un comunicato della società.

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