A suon di scossoni, critiche, censure e defezioni, la situazione della maggioranza che governa il Comune di Santa Margherita Ligure, detta in linguaggio meteorologico, volge decisamente al brutto. Per essere ancora più precisi, proseguendo nellanalogia: si sta evolvendo da fortunale a tempesta tropicale, con buone, anzi pessime, prospettive di trasformarsi in uragano. Che significherebbe: la caduta - ben prima della naturale scadenza, nel 2009 - della giunta del sindaco Claudio Marsano, sempre più lontano dal centrodestra che pure gli aveva a suo tempo garantito il sostegno. «Colpa» di Marsano, a giudizio dei vertici di Forza Italia, che imputano al primo cittadino di Santa di aver attuato un progressivo avvicinamento alle posizioni prodiane e burlandiane. «In nessun caso - è lapidario il coordinatore regionale azzurro, lonorevole Michele Scandroglio - appoggeremo Marsano per la riconferma nel prossimo ciclo amministrativo».
E sì, perché già corre voce - e qualcosa di più - che lattuale sindaco si riproponga lanno prossimo alla testa di una lista civica autonoma. Nel caso, sarebbe uno dei 9 o 10 candidati a sindaco che si annunciano pronti ai blocchi di partenza, non tutti ovviamente con chance di successo, ma certamente in grado di interpretare una funzione di «disturbo» sottraendo voti decisivi e quindi intralciando i piani di questo o quellaspirante alla poltrona più alta del Comune. Tra i candidati, comunque, più accreditati ci dovrebbe essere il consigliere provinciale di Forza Italia Giovanni Costa, che continua a far parte della squadra di Marsano come vicesindaco, ma anche a riscuotere i favori di larga parte del centrodestra cui non dispiacerebbe averlo alla guida della prossima amministrazione. Nel frattempo, maggioranza e opposizione si contano: da 14 contro 7, i rapporti di forza si sono già trasformati in 12 contro 9, dopo che Pietro Chiarelli si è chiamato ufficialmente fuori dalla maggioranza e si è dichiarato «indipendente», e dopo che i rumors in consiglio comunale hanno parlato di una imminente, analoga presa di posizione dellassessore allo Sport Marco Arecco.
Se le cose staranno realmente così al momento dei voti, la posizione di Marsano al timone dellamministrazione risulterebbe seriamente indebolita, per diventare addirittura traballante se - e questa è unaltra patata bollente sulla scrivania del sindaco - Alberto Balsi, esponente di spicco dellUdc e autorevole membro della giunta (Lavori pubblici, viabilità), non ottenesse la nomina desiderata a presidente del potentissimo Ente Opere Pie. La designazione è di stretta competenza diretta del primo cittadino, al quale è già arrivato forte e chiaro il messaggio di Balsi: o la presidenza delle Opere Pie, o esco dalla maggioranza. Pessime prospettive, quindi, per Marsano che vede restringersi a vista docchio la sua maggioranza, con leffetto di ringallunzire lopposizione e ridarle slancio insperato.
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