Santa, ora il centrodestra dà l’ultimatum al sindaco

Santa, ora il centrodestra dà l’ultimatum al sindaco

Tutto secondo copione, in quei di Santa Margherita. Il consiglio comunale di martedì sera non ha registrato colpi di scena e nemmeno colpi di testa. La maggioranza ha approvato compatta la copertura dei debiti fuori bilancio, 66 mila euro e rotti dovuti in buona parte a spese legali. Il prossimo atto, però, si concluderà con la mozione di sfiducia di Gianni Costa e Stefano Solari nei confronti del Sindaco, Claudio Marsano. Giusto il tempo, ancora, di occuparsi dell'assestamento di bilancio e forse di una manciata di scartoffie relative a opere pubbliche utili alla città, anche per non regalare all'avversario di domani un bell'argomento da spendere in campagna elettorale: l'irresponsabilità dei fuoriusciti. Ma già ora si ritorna a discutere di politica in senso stretto. «Si, l'epoca delle liste civiche è finita». Lo dice al termine del consiglio lo stesso Solari, capogruppo di maggioranza, che precisa di parlare in veste di militante del Popolo della Libertà: «È chiaro a tutti che quest'esperienza è giunta al termine. Tuttavia chiederò ai vertici di Forza Italia di avallare tempi congrui con l'approvazione di pratiche importanti per Santa, come la variante che consentirà la realizzazione in area ospedaliera dei box con cui verrà finanziata la piastra ambulatoriale o quella necessaria al nuovo centro talassoterapico nell'ex - Spertini». Ma è ormai tempo di resoconti. Amarognoli, ovviamente. «Come esperimento politico “Al Centro la Città” è stata un fallimento. Dal punto di vista amministrativo si poteva fare meglio. Si potevano compiere certi passi invece che altri». Quali? Lo sapremo al momento opportuno. Bene farà intanto, quello che ritorna ad essere il centro-destra, a prestare orecchio alle opposizioni. «Non accetteremo giochetti - tuona fuori dall’aula Marco Marchi, del Gruppo indipendente per Santa - Se la maggioranza è in crisi, chi di dovere deve affrontarla in tempi brevissimi e non azzardare manovre di comodo. Non pensino di approvare le pratiche di proprio interesse e poi fare affondare la nave giusto in tempo per prorogare alcune scadenze. Quelle che forse vorrebbero gestire in piena autonomia nel 2009». Il riferimento è al rinnovo delle cariche dei Pii Istituti, ma anche al nuovo Piano Urbanistico Comunale.

La minaccia, proferita anche da Andrea Bernardin, si conclude più o meno così: «Nel caso potremmo valutare di tenere a galla la barca». Più una zattera legata con lo spago che una scialuppa di salvataggio, forse. Ma con l'aria che tira, meglio ragionarci su.

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