Santa Rita, inizia la requisitoria: «Pensavano solo a guadagnare»

«Il paziente, una volta varcata la soglia della clinica, non andava mollato mai». E il motivo è uno solo. Che «alla Santa Rita l’unico scopo era massimizzare il guadagno, la cura dei pazienti era irrilevante». Dopo quasi due anni di dibattimento, il maxi-processo alla casa di cura finita sotto inchiesta per le operazioni inutili e dannose e per la truffa allo Stato entra nel vivo. Ieri, infatti, è iniziata la requisitoria dei pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano. Alla sbarra, nove medici tra cui l’ex primario di chirurgia toracica, Pier Paolo Brega Massone, e i suoi due aiuti, Fabio Presicci e Marco Pansera, arrestati nel giugno del 2008 al termine di un’indagine del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Le accuse, a vario titolo, sono di truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, falso, lesioni gravi e gravissime. «Il quadro che le indagini hanno evidenziato - dice il pm Siciliano nell’aula bunker di San Vittore - è totalmente difforme da ogni nostra immaginazione ed è il brodo cultura dei comportamenti illeciti» emersi nel corso dell’inchiesta. «E solo grazie alle intercettazioni - sottolinea il magistrato - abbiamo scoperto un vero e proprio programma criminoso e il grado di coinvolgimento e consapevolezza dei medici» ora imputati. L’accusa ne ha anche per il proprietario della clinica Francesco Pipitone (che ha patteggiato 4 anni e mezzo di carcere), indicato come il «regista» di tutto quel che accadeva. Lui, che «si circondava solo di fedelissimi», «si comportava come il padrone delle ferriere». «L’unica volontà che contava - ha proseguito il pm - era quella del notaio Pipitone e in questa casa di cura la priorità era la capacità produttiva».

Il magistrato riporta in aula una conversazione intercettata della dottoressa Arabella Galasso: nei criteri di selezione dei dirigenti delle unità operative, ricorda il magistrato, si privilegiavano i «marcioni» e i «banditi». Prossime udienze, il 20 il 27 aprile, quando la Procura formulerà le richieste di condanna.

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