La navicella si stacca da terra e porta larcivescovo a prendere il Santo Chiodo sotto la volta del Duomo. Come ogni anno, alle tre del pomeriggio il cardinal Tettamanzi è salito sullascensore rinascimentale dipinto con nubi e angeli per recuperare la reliquia della passione di Cristo. Per tutta la giornata di oggi e fino a domani pomeriggio i milanesi potranno vedere da vicino il Chiodo venerato in cattedrale, che poi tornerà al suo posto sotto le guglie.
Il primo di una lunga serie di antichi testimoni del Santo Chiodo è Ambrogio, che ne parla nel 395, durante lorazione funebre per limperatore Teodosio. Il vescovo ricorda ai milanesi come la regina Elena, madre di Costantino, durante un pellegrinaggio a Gerusalemme avesse seguito unispirazione divina e ritrovato così non solo la croce di Cristo ma anche i chiodi della passione. E appunto uno di questi chiodi è il protagonista del rito della Nivola, la nuvola che con un antico sistema di carrucole si arrampica fino al tabernacolo che ospita la reliquia sotto le guglie.
Dopo il ritorno sul tetto, per rivederlo bisognerà aspettare la Via Crucis di Quaresima. Larcivescovo lo porterà per le vie della città allinterno della stessa croce usata da San Carlo Borromeo nel 1576 nella processione per chiedere la fine della peste.