Sarkozy e la Bruni: nozze l’8 febbraio

Il presidente aveva chiarito che non può e non vuole aspettare e i tempi si stringono: Le Journal du Dimanche anticipa i (presunti) progetti della coppia più illustre e chiacchierata di Francia. Per Sarkò sarebbe il terzo matrimonio in 25 anni

Sarkozy e la  Bruni: 
nozze l’8 febbraio

Otto febbraio. Venerdì. Meglio il nove. Sabato. Nicolas e Carla aspettano gli amici e i parenti, lei in abito tendente al bianco, lui in scuro da cerimonia. La Francia prepara la festa e le pernacchie. Sarkozy e Bruni vanno a nozze, lo scoop parte dalle pagine del Journal du dimanche, con tutti i particolari di cronaca. Non è passato nemmeno un mese dal colpo di fulmine ma la coppia va già al sodo. Hanno capito di essere fatti uno per l’altra, due piccioncini che non possono perdere altro tempo sulle panchine del parco, davanti a un lume di candela, mano nella mano.

Sarkò è uno da pensiero e azione, la Carla ha intuito che dopo le sfilate di moda in giro per il mondo e le canzoni al festival di Sanremo è arrivato il momento di fare sul serio: una vita dolce nella dimora dell’Eliseo non si può rifiutare, anche buttando nella Senna i pensieri di gauche che l’hanno accompagnata in questi anni emarginati e faticosi.
A suggellare l’amore esistono documenti fotografici, da Eurodisney fino alle Piramidi, un po’ come Napoleone, ma anche oggetti sostanziali: lui ha regalato a lei un anello in diamanti rosa, a forma di cuore, firmato da Victoire de Castellane che disegna i monili della casa di moda Dior. Lei ha ricambiato con un Patek Philippe in acciaio grigio, non vede l’ora di arpionarlo definitivamente.

Eppoi ci sono altri asterischi perfidi: per esempio dove ha portato Nicolas in gita turistica e amorosa la chanteuse italienne? A Petra, laddove secondo i segugi, la Cecilia Sarkozy aveva tradito il consorte in una malandrina fuitina con Richard Attias, suo amante prima diabolico poi angelico visto come aveva reagito il futuro presidente di Francia.

Ma non è mica finita qui. Le immagini da Petra hanno mostrato Nicolas Sarkozy che teneva sulle spalle lo scudo umano Aurelien, figlio di una notte d’amore della Carla con Raphael Enthoven. Il bebè è stato costretto non soltanto a stare in groppa all’amico di maman ma anche a coprirsi gli occhi con le manine e a tenere il cappuccio calato sulla testa per sfuggire alle riprese dei fotografi e delle telecamere. Secondo i maligni e gli oppositori Sarkozy così avrebbe scelto di camminare lungo il tragitto per tenere alla larga eventuali teste calde, con un bambino issato sulle spalle chi avrebbe tentato un atto sconsiderato, essendo già questo commesso dallo stesso Nicolas?

Ma la storia sta diventando davvero grossa, gonfia, piena di colpi di scena e per i francesi, poco abituati allo spettacolo pubblico ma stranamente avvezzi, nei secoli, alle folie e alle coppie aperte, tutto ciò è degoutant, disgustoso, volgare, terribile. Nicolas Sarkozy se ne frega, in perfetta coerenza francese, ha già presentato madamina (in dialetto turineis) Bruni come madame Sarkò ad alcuni ministri del governo Fillon, tra questi, pare, André Santini, dicastero della Funzione pubblica, Christine Albanel, Cultura e comunicazione e Roger Karoutchi, ministro dei Rapporti con il Parlamento. Ora anche se Parigi non è piccola però la gente mormora, dunque hanno provveduto a mettere in circuito sensazioni e memorie dell’incontro confermando che tra i due la passione è di quelle forti, sanguigne, la Carla fa la francese ma in fondo è italiana e lui poi non abbisogna di ulteriori scoperte e precisazioni.

Nicolas Sarkozy è fatto di sangue, in politica e nella vita, questo sarebbe il terzo matrimonio in venticinque anni. Incominciò nel settembre dell’Ottantadue quando prese in sposa Marie Dominique Culioli, figlia di un farmacista corso di Vico ma anche nipote del sindaco di Neuilly, Achille Peretti, dunque una spruzzatina di italiano, almeno nell’onomastica, già era presente. Due i figli, Pierre e Jean, oggi di 22 e 20 anni. Neuilly era piaciuta così tanto a Sarkozy da diventare sindaco di questo quartiere sciccosissimo di Parigi e proprio da sindaco provvide a sancire il matrimonio tra tale Cecilia Ciganer-Albeniz e Jacques Martin. Mentre Martin sorrideva ai fotografi Sarkozy sbirciava la Cecilia la quale, cinque anni dopo, mollò Jacques Martin e avviò le pratiche che la portarono a sposare Sarkozy nell’ottobre del Novantasei, con un figlio, Louis, nato un anno dopo.

L’album di famiglia sembrava esaurito se non si fossero messi di mezzo il viaggio a Petra di Cecilia, la voglia di potere assoluto di Nicolas, la separazione (addì ottobre, giorno dieci, dell’anno scorso), la depressione conseguente, la serata con gli amici di sinistra tra i quali la ragazza italiana, lo sguardo galeotto a cena, l’accompagnamento a casa, la notte di pensieri e desideri, la prima, la seconda, la terza telefonata e tutto il resto, cominciando da Paperino e Topolino a Eurodisney fino alle ultime notizie di cronaca che le Journal du Dimanche ha messo in onda.

I francesi vivono ore agitate, non sopportano di essere svergognati nel mondo da questo presidente pìpole (loro dicono così,

sarebbe people), erano abituati alla grandeur, agli allonsenfants. Dimenticando che le foglie cadono, i tempi passano, dalla Piaf alla Bruni, da Platini a Zidane. Douce France, così canta, sotto voce, la Carla di Torino.

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