da Parigi
«Comportamento scandaloso», è il commento delle fonti dell'Eliseo alle presunte «rivelazioni», pubblicate ieri dal settimanale satirico parigino Le Canard enchaîné, secondo cui il sostegno recentemente manifestato dal presidente uscente Jacques Chirac al candidato del centrodestra Nicolas Sarkozy non sarebbe affatto spontaneo, sincero e tantomeno gratuito. Pur essendo esponenti dello stesso partito - l'Union pour un mouvement populaire, Ump - Chirac e Sarkozy hanno notoriamente tra loro rapporti personali piuttosto tesi. Secondo Le Canard enchaîné, la reticenza del primo nei confronti del secondo sarebbe stata superata in cambio di una promessa: Sarkozy si sarebbe impegnato - in caso di suo ingresso all'Eliseo - a bloccare le inchieste della magistratura su una serie di vicende risalenti al periodo (1977-1995) in cui Chirac fu sindaco di Parigi e in cui il suo partito (che all'epoca si chiamava Rpr, Rassemblement pour la République) ottenne finanziamenti dall'aria assai sospetta. L'ex primo ministro Alain Juppé, che fu strettissimo collaboratore di Chirac al comune di Parigi, è stato condannato per quelle vicende, ma l'allora sindaco è sempre riuscito a cavarsela.
Nell'ultima ventina d'anni vari magistrati hanno cercato di mettere il naso in delicati dossier su Chirac e i finanziamenti occulti, ma a partire dal 1995 tutto è stato congelato perché la Costituzione francese impedisce ai giudici di «disturbare» (e persino di interrogare come teste) il capo dello Stato. Però la magistratura può tornare alla carica quando l'ex inquilino dell'Eliseo diventa nuovamente un cittadino come tutti gli altri, cosa che accadrà per Chirac il 16 maggio prossimo, giorno stabilito per la consegna delle chiavi dell'Eliseo al suo successore. Di qui l'ipotesi formulata ieri da Le Canard enchaîné: preoccupatissimo per le sue grane giudiziarie (compreso un dossier riguardante le considerevoli spese di rappresentanza del comune di Parigi negli anni Ottanta e Novanta), Chirac avrebbe mercanteggiato con Sarkozy il proprio appoggio politico in vista delle elezioni presidenziali del 22 aprile e del 6 maggio.Lo scenario di quel negoziato sottobanco diverte la stampa transalpina e fa inferocire le fonti dell'Eliseo.
Certo Chirac è stato in più occasioni nel mirino della magistratura e tra qualche settimana potrebbe dover rispondere a domande imbarazzanti, ma questo non basta a giurare sull'esistenza di un suo accordo con Sarkozy per insabbiare tutto all'indomani dell'alternanza al vertice dello Stato. Anche il candidato del centrodestra Nicolas Sarkozy ha smentito Le Canard enchaîné, dicendo che l'articolo in questione «non è fondato su niente di vero» per cui esso merita solo «la smentita più ferma e completa».
Resta comunque aperta la disputa sui termini di prescrizione nel caso degli ex presidenti della Repubblica: gli avversari di Sarkozy in vista delle imminenti elezioni presidenziali denunciano il rischio di una «legge ad personam» che potrebbe essere votata dal Parlamento proprio per abbreviare quei termini e - in ultima analisi - per mettere Chirac al riparo dalle inchieste destinate a uscire dal «frigorifero» della giustizia.
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