Sarkozy: «Niente dimissioni, voglio la verità»

Il ministro dell’Interno non rompe con il governo Villepin, ma pretende luce sulle manovre che dovevano incastrarlo

da Parigi

Nicolas Sarkozy non si dimetterà. Il ministro dell’Interno francese ha chiarito ieri mattina che intende continuare «il lavoro nel governo al servizio della sicurezza dei francesi». Il leader del partito neogollista “Unione per un movimento popolare” (Ump) ha però ribadito che intende andare in fondo allo scandalo Clearstream di cui, ha ricordato, è vittima.
L’occasione per Sarkozy di mettere fine alle voci su sue imminenti dimissioni è stata una riunione del partito. Da più parti sono arrivati al ministro suggerimenti a lasciare l’esecutivo e rendere così evidente la rottura con i suoi grandi rivali, il premier Dominique de Villepin e il presidente Jacques Chirac, entrambi finiti nella bufera per il caso Clearstream. Ma il ministro ha detto no, aggiungendo: «Io voglio giustizia e la vera giustizia non è la vendetta politica».
Il nome di Sarkozy compare nell’elenco dei politici che avrebbero ricevuto tangenti, fatte transitare su conti esteri riconducibili alla società lussemburghese Clearstream, per la vendita di fregate a Taiwan, nel 1991. La lista, spedita nel 2004 da un anonimo al magistrato che indaga sulla vicenda, si è rivelata falsa ma ha sollevato comunque un caso politico. Il premier de Villepin, all’epoca proprio ministro dell’Interno, è stato accusato dall’ex dirigente dei servizi segreti Philippe Rondot di avergli ordinato di indagare segretamente su Sarkozy, su richiesta di Chirac. Villepin ha smentito, ma è in grande difficoltà.


«Tutti sanno che le accuse mosse contro di me non hanno alcun senso, com’è che mi sono ritrovato senza saperlo titolare di due conti in una banca lussemburghese?», si è chiesto il ministro che ambisce, il prossimo anno, a candidarsi alla presidenza della Repubblica.

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