Sarkozy presidente: è plebiscito La sinistra scende in piazza scontri da Parigi a Bordeaux

Nicolas Sarkozy è il nuovo presidente della Francia. La vittoria del successore di Chirac è stata nettissima: il 53,29 % dei voti. La socialista Ségolène Royal battuta col 46,71% dei voti augura buon lavoro al rivale. Per il leader neogollista è un quasi plebiscito: Francia europeista e amicizia con gli Usa nel suo primo discorso. Resa dei conti fra i leader socialisti dopo la sconfitta. Scontri e cortei anti-Sarko, appello di Hollande alla calma. Il messaggio di Berlusconi: "Esaurita la capacità di governo della sinistra". Il premier Prodi: "Francia alleato centrale"

Sarkozy presidente: è plebiscito 
La sinistra scende in piazza 
scontri da Parigi a Bordeaux

Parigi - Nicolas Sarkozy, 52 anni, è il nuovo presidente della repubblica francese: ha avuto il 53,29 per cento dei voti. Sarkozy succederà al presidente uscente Jacques Chirac e il suo incarico durerà cinque anni. In serata a Place della Concorde e sui Champs Elysees è prevista una grande 'festa popolare' per la vittoria del candidato della destra. E' un quasi plebiscito quello che i francesi hanno riservato al leader neogollista, mentre la sua rivale, la socialista Ségolène Royal si è fermata al 46,71 per cento. Affluenza record degli elettori francesi, la più alta dal 1965, un dato che rafforza il significato della vittoria di Sarko.

Sarko: "Amo la francia, amicizia con gli Usa" "Amo la Francia come si ama tutti coloro che ci hanno dato tutto. Voglio ora restituirle tutto ciò che mi ha dato". Lo ha detto stasera Nicolas Sarkozy, dopo la diffusione delle proiezioni che gli assegnano la vittoria nelle presidenziali. "Ho rispetto per Segolene Royal e per tutti i milioni di francesi che hanno votato per lei", ha aggiunto. Sarkozy ha affermato stasera di "credere profondamente alla costruzione europea", ma anche che gli Stati Uniti "possono contare sulla sua amicizia". Nelle prime dichiarazioni ai suoi sostenitori in festa, Sarkozy ha promesso di voler essere "il presidente di tutti i francesi, al di là delle loro opinioni". "Non è la vittoria di una Francia contro un'altra", ha aggiunto, tendendo la mano a chi teme che la sua elezione all' Eliseo provochi una spaccatura del paese. La Francia sarà sempre "dalla parte di chi ha bisogno di aiuto", ha sottolineato. Sarkozy ha anche assicurato il suo impegno a non lasciare da parte i più deboli. Il futuro presidente ha già lanciato un appello ai paesi africani per "decidere insieme una politica di immigrazione (...) e una politica di sviluppo ambiziosa''. Egli vuole anche un'unione che raggruppi i paesi del Mediterraneo e che faccia da 'trait d'union' tra l'Europa e l'Africa.
E ha promesso che "sarà dalla parte degli oppressi del mondo". "La Francia sarà dalla loro parte. E' messaggio della Francia. E' l'identità della Francia. E' la storia della Francia" ha detto.

All'Eliseo il 16 maggio Nicolas Sarkozy sarà "ufficialmente" il nuovo presidente francese il 16 maggio. Lo ha dichiarato stasera il suo consigliere politico Francois Fillon. Fino al cambio della guardia all'Eliseo, il capo dello Stato eletto che succederà a Jacques Chirac non avrà alcuna attività ufficiale, ha precisato.

La telefonata a Ségolène Il neoeletto presidente francese Nicolas Sarkozy ha stasera chiamato al telefono Segolene Royal, l'ha salutata e le ha espresso apprezzamento per la campagna elettorale svolta.

La Royal ammette la sconfitta La socialista Segolene Royal ha ammesso la propria sconfitta nelle presidenziali. "Sego" ha "augurato al prossimo presidente della Repubblica di portare avanti la sua missione al servizio di tutti i francesi". E ha aggiunto di aver "avviato un profondo rinnovamento della vita politica", osservando che "qualche cosa è nato e non si fermera". Continuerà la sua battaglia politica per il "rinnovamento" della sinistra. Nella sua prima dichiarazione, dopo aver ammesso la sconfitta, la Royal ha detto ai suoi sostenitori di "conservare la fiducia, di conservare intatto l' entusiasmo. Altri appuntamenti democratici ci aspettano". "Quello che abbiamo avviato per la Francia porterà i suoi frutti, ne sono sicura", ha affermato la Royal, rendendosi conto della "delusione e del dolore" dei suoi sostenitori. "Io continuo con voi - ha aggiunto - quello che abbiamo cominciato insieme, lo continueremo insieme. Sarò pronta per questo appuntamento di un lavoro indispensabile ed accetterò - ha concluso - la responsabilità di questo impegno".

Scontro fra socialisti: Strauss-Kahn attacca Hollande Brucia la sconfitta di Ségolène Royal fra i socialisti francesi, e la resa dei conti non è così lontana. Forse rinviata di qualche settimana, perché il 10 e il 17 giugno ci saranno le elezioni legislative. Ma già da questa sera il confronto è cominciato, con una scelta fra la linea sinistra-sinistra e quella sinistra-centro. Un esempio, anche clamoroso, c' è stato subito nello studio televisivo di TF1, dove erano stati chiamati a commentare la vittoria di Sarkozy due dirigenti storici del partito socialista, Dominique Strauss-Kahn e Jack Lang - entrambi ex ministri di passati governi socialisti, il primo dell' economia e il secondo della cultura. Esponente dell'ala socialdemocratica del partito, apprezzato anche dal centrista Francois Bayrou, Strauss-Kahn - che era stato uno dei pretendenti alla candidatura socialista insieme a Fabius, entrambi battuti da Sego - ha duramente criticato il modo in cui è stato guidato il partito socialista negli ultimi cinque anni, che non ha imboccato la strada di una "sinistra moderna in un mondo che è cambiato". "Abbiamo passato cinque anni senza rinnovare - ha affermato 'Dsk' - lasciandoci cullare da una sorta d' illusione data dalla vittoria nelle elezioni regionali ed europee, mentre non si trattava che del rigetto di Jacques Chirac". "Io - ha detto Strauss-Kahn - ho tentato una rivoluzione socialdemocratica, non è andata a buon fine". Lang, consigliere speciale della Royal, ha respinto le critiche dell' ex ministro dell' economia, dirette in particolare contro il segretario socialista Francois Hollande, suo compagno nella vita, parlando di una "corresponsabilità" dell' intero gruppo dirigente nella linea politica. All' ala sinistra del partito, Laurent Fabius ha chiamato all' unità di una gauche "che riconosce i suoi valori e che non esita sulla sua strategia". "La bandiera della sinistra è a terra, e bisogna raccoglerla", ha aggiunto Fabius, chiedendo poi che la campagna per le prossime legislative sia condotta "collegialmente". Fabius è stato critico poi sugli appelli al centro lanciati dalla Royal: "Abbiamo forse disorientato gli elettori". Chiamato in causa, il segretario Hollande ha riconosciuto errori fatti nella campagna presidenziale: "Non abbiamo probabilmente parlato abbastanza di proposte concrete, di aspetti che toccavano i francesi direttamente. Non abbiamo saputo aprirci a sufficienza".

Notte di festa in place de la Concorda I cori dei sostenitori dell'Ump riuniti a Parigi alla salle Gaveau, saliti poi a decine di migliaia a Place de la Concorde, sono passati di colpo dal "vinceremo" all'"Abbiamo vinto. Sarkozy è presidente". Il clima della sala dove i suoi sostenitori e i giornalisti da tutto il mondo attendevano i risultati alla chiusura dei seggi, è sempre stato sereno con una prima punta di eccitazione alle 18.00 quando le prime proiezioni filtrate dal Belgio e dalla Svizzera hanno dato Sarkozy in vantaggio. "Da allora mi sono rassicurato", ha detto Pierre Alain, 21 anni di Lione, venuto appositamente per quest'occasione. Lo scoppio della gioia è alle 20.00 in Place de la Concorde alle prime proiezioni ufficiali in Francia. Esultanza, applausi, un boato "Abbiamo vinto". I ragazzi saltano, si abbracciano, agitano i palloncini colorati di blu e i manifesti con gli slogan della campagna. "Spero terrà fede alle sue promesse, che farà tutto quello che ha detto", confida Salomé, 20 anni, studentessa in giurisprudenza a Parigi. A lei il programma di Segolene non interessa, "fosse stato Strauss-Kahn l'avrei votato". "Siamo molto motivati, spero che con Sarkozy ci sarà un'apertura, un governo allargato al centro" ha detto Pierre, 19 anni, studente in giurisprudenza a Parigi. In risposta ai timori della Royal di una nuova rivolta nelle banlieue con la vittoria di Sarkozy, Pierre ha detto che "se ci saranno problemi in banlieue sarà un problema di rispetto della democrazia". "Credo che Sarkozy saprà imporre l'autorità dello Stato, sarà il guardiano della democrazia", ha aggiunto.
Quello che più ha stupito Arnaud, 60 anni, imprenditore, sono "i molti giovani che alla fine hanno scelto Sarkozy". "La Francia ha bisogno di riforme, lavoro, di rimettersi in piedi", ha aggiunto. "Sarkozy sarà un buon presidente". Nicolas Sarkozy sul palco della sala Gaveau era affiancato dalle due figlie di Cecilia - la moglie invece non è apparsa in pubblico - e dai due figli del primo ministro Dominique de Villepin. C'erano tra gli altri la candidata dell'Ump a sindaco di Parigi, Francoise de Panafieu, Simone Veil, e due cantanti che hanno sostenuto il candidato dell'Ump dall'inizio, Faudel e Didier Barbelivien. "Il popolo francese ha scelto il cambiamento, lo metterò in opera", ha detto Sarkozy, prima del coro "Nicolas, Nicolas". Poi tutti a Place de la Concorde per la vera grande festa. In decine di migliaia vi sono riuniti, tra concerti, bandiere della Francia, manifesti con lo slogan "i giovani con Sarkozy" e "con Sarkozy tutto diventa possibile", palloncini blu dell'Ump, cori che intonano la Marsigliese e "Sarkozy ti amiamo". Sul palco hanno cominciato a cantare. Arriva il vincitore, con al fianco, finalmente, la moglie Cecilia. Ora tutti aspettano Johnny Hallyday. La notte sarà lunga per il popolo di Sarkozy.

"Non vi tradirò" "La vittoria non è una rivincita, é l'apertura" ha detto Nicolas Sarkozy alle decine di migliaia di persone riunite per festeggiarlo sulla place de la Concorde a Parigi. "Non vi tradirò, non vi mentirò non vi deluderò" ha aggiunto. "Vi ho promesso il pieno impiego, mi batterò per il pieno impiego. Ho detto che il potere d'acquisto era un grande problema, mi batterò per il potere d'acquisto. Ho detto che l'identità della Francia, l'impegno culturale al servizio della storia e della cultura erano delle priorità.

Lo saranno" ha continuato Sarkozy ricordando che la "fatalità non fa parte del suo vocabolario". Sarkozy ha poi confermato che si insedierà all'Eliseo il 16 maggio, precisando che il passaggio dei poteri con Jacques Chirac avverrà nel pomeriggio.

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