È giunto in Vaticano con circa un quarto dora di ritardo, come già nel 2007, il presidente francese Nicolas Sarkozy, ieri in udienza ufficiale dal Papa. Un incontro organizzato in poche settimane, fortemente voluto dal presidente dopo le polemiche sul rimpatrio dei Rom, che hanno attirato al governo anche le critiche dei vescovi locali. Esponenti del governo o comunque vicini allentourage del presidente hanno avuto aspre parole nei confronti di Benedetto XVI, che salutando i pellegrini francesi allAngelus del 22 agosto, li aveva esortati ad accogliere «le legittime diversità umane, seguendo Gesù che è venuto a riunire gli uomini di tutte le nazioni e di tutte le lingue». Parole interpretate come una critica allazione governativa. Il colloquio privato con il Santo Padre è durato 33 minuti. Benedetto XVI ha accolto il capo di Stato nella sala del tronetto, con molta cordialità, rievocando la visita a Parigi, di cui - ha detto - «ho un bel ricordo».
«Anche i francesi hanno un bel ricordo della sua visita - ha risposto il presidente -. È stata un grande successo». I due si sono quindi ritirati nella Biblioteca per il colloquio privato. Il Papa avrebbe fatto riferimento all«anima cattolica» della Francia.
Al termine, Sarkozy ha presentato la delegazione - nella quale il Santo Padre ha riconosciuto lex direttore di La Croix Bruno Frappat, attuale direttore del gruppo Bayard, che edita il quotidiano cattolico. Si è quindi svolto lo scambio dei doni. Sarkozy ha donato al Papa due collezioni di libri: «Il genio del cristianesimo» e «Memorie doltretomba», dello scrittore Francois René de Chateaubriand.Benedetto XVI ha donato al presidente una maiolica raffigurante San Pietro e una stampa raffigurante una visuale della Basilica Vaticana e della piazza antistante. I due hanno quindi rievocato brevemente la precedente visita di Sarkozy, a San Giovanni in Laterano. Prima di accomiatarsi, Sarkozy ha ricevuto in dono un rosario bianco.
Significativa la delegazione del presidente francese.
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