Via Sarpi, in solo quattro giorni le multe sono già settecento

Con l’isola pedonale di via Paolo Sarpi sono scattati anche i controlli per il rispetto delle nuove regole. E, dopo pochi giorni, ecco le prime sanzioni. In totale 700. A cadere in trappola sono due cinesi di 25 e 30 anni, sanzionati dalla Polizia locale mentre trasportavano pacchi ingombranti con delle biciclette circolando anche sui marciapiedi nelle vie laterali di via Paolo Sarpi. Risultati clandestini, sono stati indagati in stato di libertà. Sono stati poi fermati un trans venezuelano che alle 8 del mattino sul tram della linea 14, all’incrocio tra via Messina e via Procaccini, esibiva le parti intime, coperte solo da slip e reggiseno sotto un soprabito, oltre a fare gesti indecenti. Il soggetto, clandestino di 25 anni nato a Caracas, è stato denunciato per atti osceni. Al momento del fermo ha opposto resistenza e ha preso a calci l’auto della Polizia Locale ed è stato indagato anche per resistenza e danneggiamento. «La nuova task force della Polizia locale che controlla il quartiere Sarpi - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato - ovvero le intersezioni con la via Paolo Sarpi ma anche tutte le altre vie laterali, mira soprattutto a sanzionere i comportamenti irregolari, in particolare le violazioni del carico scarico merci e la circolazione di carrelli fuori dall’orario consentito, la sosta selvaggia, le biciclette che girano con pacchi sui marciapiedi».
Dalle 7.30 alle 19 vigilano ben cinque pattuglie e due operatori a piedi per un totale di 12 agenti. E in questa fascia oraria è sempre presente un carro gru fisso con due ausiliari della sosta per ciascun turno. Dalle 21 alle 4 la task force è composta da 12 agenti più un commissario aggiunto. «Con l’inaugurazione dell’isola pedonale - sottolinea De Corato - in 4 giorni sono state comminate già 700 multe e 16 auto sono state rimosse col carro gru. Questi attenti controlli sulla viabilità risultano poi utili anche sul piano della sicurezza.

La clandestinità è ormai uno dei business della malavita cinese e noi continueremo a contrastarla nonostante le sentenze della Consulta e di altri organi giudiziari che di fatto hanno azzerato arresti ed espulsioni degli irregolari. Non ultima la Cassazione, secondo cui i clandestini malati non possono essere rimpatriati».

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