Alessandra Miccinesi
«Ho rotto con lideologia a sedici anni e il mio motto è: andare contro tutto». È la frase cardine su cui si fonda il pensiero (e si eleva larte) della poetessa russa Marina Cvetaeva: artista ribelle e anticonformista morta suicida il 13 agosto del 41. Una donna capace di vivere con impeto rapace e di scrivere con rara finezza, scrisse di lei lamico letterato Boris Pasternak. Una donna orgogliosa della propria femminilità il cui spirito ribelle metterà le ali - domani, e in replica il 3 e 4 marzo al Teatro Nazionale con Vivo nel fuoco - nelle parole dette e recitate da Lina Sastri (interprete vocale) e nelle profondità vocali di Elena Zaremba (interprete canora).
Le musiche in parte tratte da Sei Poemi op. 143 compongono la suite strutturata con certosina meticolosità dal connazionale Dmitrij Sostakovic per incorniciare le infiammanti liriche della Cvetaeva: Per questi miei versi, Ad Anna Achmatova, Da dove tanta tenerezza?, Il dialogo di Amleto con la coscienza, Poeta e zar, No! Rullava il tamburo. Versi che inneggiano alla glorificazione dellartista e alla sua vena poetica, agli amori vagheggiati e alle invettive politiche. Come le liriche dedicate a Puskin e alla libertà (negata) dalle censure zariste per i suoi versi. «Questo spettacolo ha il dovere morale di esprimere le liriche desunte dai carteggi della Cvetaeva che Sostakovic scelse di musicare. Si tratta di testi forti - dice Beppe Menegatti - in stridente contraddizione con il potere che quasi sempre è ottuso, e solo qualche volta è saggio».
Per lattrice Lina Sastri - interprete versatile, sanguigna e palpitante sia in proscenio che sul grande schermo (al cinema ha interpretato una ventina di film, dal Prefetto di ferro di Squitieri a Celluloide di Lizzani) - lincontro con il teatro dellOpera è un fatto molto emozionante. Tanto più se ad animare la scena adornata da un collage di foto e poster di regime è un ardito monologo desunto da versi di una poetessa dallapostrofo virile e la rabbiosa invettiva - testi cuciti insieme da Silvana De Vidovich - su musiche del rigoroso compositore Sostakovic.
Lo spettacolo di danza, musica e letture Vivo nel fuoco - ideazione e regia di Beppe Menegatti su coreografia di Gillian Whittingham e struttura musicale di Francesco Sodini, con Gregorio Nardi al pianoforte -, spettacolo che chiude il festival dedicato al musicista russo, è interpretato dal Corpo di Ballo del Teatro dellOpera diretto da Carla Fracci, dalla danzatrice Alessia Barberini con Mario Marozzi (nel ruolo di Pasternak), Fabio Grossi (Rilke), Alessandro Tiburzi (Efron), e dalla sublime voce contralto di Elena Zaremba, autentico monumento della musica colta.
«Cè sempre una prima volta per tutto e per me questa al Teatro dellOpera lo è, anche se penso che non dovrebbe esserci estraneità con la prosa - spiega Lina Sastri -. Qualche giorno fa, ascoltando le note del piano da dietro le quinte, ho provato unemozione che mi ha riportato alla mia infanzia, alle prove di uno spettacolo fatto in teatro dalle suore quando ero piccola. Marina? È una poetessa, una femmina, e una donna che è pure strega.
Teatro Nazionale: 2 e 3 marzo ore 20.30; 4 marzo ore 18. Info: 06.481601.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.