La Lega e Giuliano Pisapia sullargomento erano già partiti male. Era il 20 giugno, prima seduta del Consiglio comunale con un sindaco del centrosinistra dopo ventanni. «A Milano è avvenuto qualcosa di inedito sulla scena politica - esordiva - si è aperta una nuova stagione che ha riportato al centro unItalia che sembrava offuscata». Questa Milano che «chiede a chi è stato eletto coraggio nel costruire un futuro migliore per tutti» che significa anche «saper rinunciare a quei piccoli privilegi che hanno contribuito a creare un fossato tra i cittadini e i loro rappresentanti». Dunque, lannuncio very popular: «Non ci saranno nel nostro Comune auto blu, abbiamo piccole Punto bianche in condivisione e ne faremo uso con la dovuta sobrietà». Titoloni a tutta pagina: «Pisapia taglia le auto blu». Peccato che il capogruppo lumbard Matteo Salvini partì subito a difendere un cavallo di battaglia: le macchine di rappresentanza, «grazie a una mozione della Lega», le aveva già pensionate lex sindaco Letizia Moratti. Dunque, a Pisapia con una nuova mozione chiedeva di fare un passaggio in più: «Assessori e dirigenti girino in tram, in bici, in moto o con la loro macchina», senza licenziare gli autisti comunali per carità ma «continuino a guidare a vantaggio di qualcunaltro». Testo che ora chiede di discutere al più presto in aula. Perchè «abbiamo dato fiducia al sindaco - spiega tre mesi dopo Salvini -, ha assicurato che gli assessori avrebbero usato con parsimonia le auto bianche. Ma di fronte ai numeri non possiamo tacere: abolisca le auto di servizio». Mille ore di utilizzo tra metà giugno e inizio settembre dicono i dati basandosi sugli undici assessori ed escludendo dunque sia il sindaco che la vice Maria Grazia Guida. E va dato atto a Pisapia che è più facile vederlo arrivare autonomamente con le chiavi in mano ad appuntamenti istituzionali e feste di partito: al Palsaharp per il Pd o a Sesto San Giovanni per quella di Sel. Ieri ha raggiunto Volpedo per il convegno organizzato dai circoli socialisti (dove lanno scorso diede inizio alla sua campagna elettorale) accompagnato dallassessore Franco DAlfonso (ribattezzato in Comune «DAlonso» come il campione di Formula 1 per il piede, sembra, non troppo leggero alla guida). Ma la sua giunta utilizzano eccome le 47 Punto bianche a disposizione in car sharing. Cè anche la classifica. E al top lassessore alla Cultura Stefano Boeri con 282 ore in tre mesi. Seconda Lucia Castellano (assessore alla Casa) con 193, terzo Pierfrancesco Majorino (Servizi sociali) con 160 ore. Seguono: Cristina Tajani (82 ore), Lucia De Cesaris (53 ore), Marco Granelli (per lassessore alla Sicurezza, 49 ore).
Bruno Tabacci ci ha viaggiato 47 ore, anche se Salvini fa presente che «in una intervista due settimane fa aveva detto che lui non utilizza auto del Comune». Tra i più virtuosi, Daniela Benelli (38,5 ore), Pierfrancsco Maran (28), Chiara Bisconti (18) e Franco DAlfonso (solo 13,5).
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