SCAJOLA, L’ASSICURAZIONE SULLA VITA. DELLA LIGURIA

SCAJOLA, L’ASSICURAZIONE SULLA VITA. DELLA LIGURIA

(...) Il nuovo mandato ministeriale di Scajola passerebbe alla storia anche solo per l’intuizione di riportare in Italia il nucleare, dopo lustri di demagogie. Ma, quando si parla di Liguria, si va oltre: perchè il ministro dello Sviluppo Economico è il protagonista principale del sogno di dare un futuro alla nostra regione. Basti pensare alle decisioni del primo Cipe della legislatura - quello che di fatto scrive il programma infrastrutturale di un esecutivo - in cui sono passati tanti provvedimenti per la nostra regione, quanti ne erano passati in tutto il precedente governo Berlusconi. Che già aveva superato tutti i record di provvedimenti in favore della Liguria.
Che poi, parlare di «infrastrutture per la Liguria» è certamente limitativo, visto che interventi come il Terzo Valico, il raddoppio della ferrovia o la bretella fra Predosa e Albenga sono destinati a influenzare (in meglio) la qualità della vita dei piemontesi e dei lombardi oltre che quella dei liguri. E l’effetto trascinamento va dai massimi sistemi ai minimi particolari, che il ministro di Imperia raramente dimentica: fra i suoi successi diplomatici c’è anche quello di aver strappato alle ferrovie a partire da dicembre un Eurostar che collegherà Genova a Roma in tre ore e cinquantanove minuti, assolutamente competitivo con gli aerei.
E anche qui dire che Scajola è stato decisivo in tutto questo è un fatto, non un’opinione. Basti vedere come è stata maltrattata la Liguria dal governo Prodi che aveva ritenuto degno di entrare nell’esecutivo solo un sottosegretario ligure (peraltro capace come Lorenzo Forcieri) su 103 membri del governo. Senza che Burlando riuscisse in alcun modo ad arginare i continui schiaffoni politici che arrivavano da Roma.
Mica finita. «Meno male che Claudio c’è» è anche la fotografia della situazione politica del Pdl.

In molte regioni, anche abbastanza prevedibilmente, la nascita del nuovo partito ha creato scontri, litigi, contrapposizioni. Da noi - fatti salvi i mugugni fisiologici e in qualche modo anche benefici - filano tutti d’amore e d’accordo. Come capita quando c’è un unico leader riconosciuto. E meno male che c’è.

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