Sabrina Cottone
Il consiglio d’amministrazione della Scala è a ranghi completi. E nella sua prima riunione ha scelto il vicepresidente, confermando Bruno Ermolli, e ha nominato anche per i prossimi quattro anni Stephane Lissner sovrintendente e direttore artistico del Piermarini. Lissner (che ha formalizzato le dimissioni dal Festival di Aix-en-Provence) è adesso a tutto servizio e con pieni poteri, una situazione che non si verificava da tempo alla Scala. «È una somma di deleghe presente anche in altri teatri europei» commenta il neo consigliere Enrico Micheli. E il sovrintendente garantisce di aver lavorato per creare una pace sociale in teatro e di non vedere agitazioni in vista per la prima: «L’atmosfera è molto positiva. Invece mi dicono che in passato il 7 dicembre è stato sempre preceduto da infinite polemiche che a volte hanno messo in forse lo spettacolo».
A completare la squadra del consiglio di amministrazione è arrivata venerdì sera la nomina di Fiorenzo Tagliabue, designato dal ministro Rocco Buttiglione come rappresentante del governo nella Fondazione. Giornalista vicino al governatore della Lombardia, Roberto Formigoni (di cui è stato portavoce), ha fondato l’agenzia di pubbliche relazioni Sec di cui è presidente e amministratore delegato. Presidente della Fondazione Scala, come da statuto, è il sindaco, Gabriele Albertini. Gli altri membri sono Paolo Scaroni (in rappresentanza dell’Eni, di cui è amministratore delegato), Renato Ravasio (segretario generale della Fondazione Cariplo), Francesco Micheli (indicato da Telecom) e Carlo Secchi (Regione Lombardia).
Albertini ha spiegato che il bilancio di previsione sarà presentato a gennaio e che allora si parlerà anche di «eventuali ricognizioni di ulteriori poteri». Il vicepresidente Ermolli, molto soddisfatto dello «spirito di squadra», ha spiegato che si entrerà nel vivo delle questioni nel prossimo Cda, convocato per il 12 dicembre: «Allora affronteremo i veri problemi, perché con i tagli al Fondo unico dello spettacolo e le esigenze dell’eccellenza che la Scala deve conservare, oggettivamente lo slalom è stretto».
Si è parlato poi della razionalizzazione degli spazi, un problema emerso con le proteste del corpo di ballo e non ancora risolto. «L’intendimento - ha assicurato Ermolli - è di poter soddisfare le esigenze di tutti. Quindi credo che ci sarà anche un problema non soltanto qui in teatro, ma anche all’Ansaldo e anche laddove la Scala ha delle affittanze che a questo punto dovranno essere concentrate». Il sovrintendente ha confermato che la sua linea sarà quella di decidere in armonia con i lavoratori: «La mia idea quella di una gestione realizzata con il dialogo sociale».
Lissner ha poi parlato degli abbonamenti, assicurando che la situazione è migliorata: «Sono tutti a un livello superiore rispetto allo scorso, sia quelli della stagione lirica che della stagione sinfonica che del ballo. Abbiamo molti nuovi abbonamenti e questo per me è un incoraggiamento forte che arriva dal pubblico».
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