Vienna. Terremoto nella confederazione sindacale Oegb, e indirettamente nel partito socialdemocratico all'opposizione Spoe, ad alcuni mesi dalle prossime elezioni legislative in Austria: a seguito di un megascandalo finanziario, il presidente del potente sindacato, Fritz Verzetnitsch, è stato costretto a dimettersi dall'incarico che rivestiva da 19 anni.
L'annuncio lo ha fatto ieri mattina lo stesso Verzetnitsch dopo che per tutto il fine settimana aveva ripetuto di non essersi macchiato di colpe personali e di non avere nessuna intenzione di sgombrare il campo.
Lo scandalo riguarda un affare di speculazioni nei Caraibi, altamente azzardate e fallimentari, che vede coinvolta in modo diretto la banca, la Bawag, interamente di proprietà del sindacato. Il buco, risultato nel 2000 dal disastro finanziario, ammontava a circa un miliardo di euro per i quali l'Oegb, senza dire una parola all'opinione pubblica, diede una garanzia bancaria coinvolgendo anche il leggendario Fondo per gli scioperi dei lavoratori iscritti, dal quale furono sottratti soldi da investire nelloperazione speculativa.
Di questa garanzia erano a conoscenza solo pochi eletti ai vertici del sindacato, fra cui, appunto, Verzetnitsch. La vicenda è venuta alla luce solo lo scorso fine settimana assumendo subito le dimensioni di uno dei maggiori scandali finanziari nella storia del paese. Il ministro delle Finanze austriaco Karl-Heinz Grasserha ordinato uninchiesta.
Secondo i commentatori, per la Spoe e il suo numero uno, Alfred Gusenbauer - finora in vantaggio nei sondaggi - leffetto di questo scandalo potrebbe essere disastroso nelle elezioni legislative che si terranno in autunno. Per il cancelliere conservatore (Oevp) Wolfgang Schuessel,è invece una manna.
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