Lo scandalo sessuale secondo Strauss Kahn «Complotto organizzato dai miei avversari»

«Non credevo arrivassero a tanto». Dominique Strauss Khan esce allo scoperto e per la prima volta accusa Sarkozy di aver distrutto la sua candidatura alla presidenza francese architettando lo scandalo a sfondo sessuale di cui è stato protagonista lo scorso anno quando fu accusato di stupro nei confronti di una cameriera dell’hotel Sofitel a New York.
In un’intervista al Guardian, l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale dice che la rovina provocata dal suo incontro con la cameriera Nafissatou Diallo al Sofitel e la detenzione con l’accusa di stupro sono state orchestrate dai suoi avversari politici. Anche se non crede che l’incidente sia stato una trappola, Dsk ritiene che l’escalation di eventi dal 14 maggio in poi che portarono all’indagine criminale e che hanno distrutto le sue possibilità di vincere le primarie socialiste per le presidenziali, «siano state preparate da quelli che avevano un’agenda politica» e che «molto di più è stato coinvolto che una semplice coincidenza». Strauss-Khan, inoltre, sostiene di essere stato messo sotto sorveglianza dall’intelligence francese settimane prima del suo arresto per le accuse della Diallo, come sostiene del resto in un libro appena uscito il giornalista americano Edward Epstein.

E lo stesso DSK accusa collaboratori vicini a Sarkozy di aver intercettato telefonate e di essersi assicurati che la cameriera si rivolgesse alla polizia di New York, facendo in modo così che scoppiasse lo scandalo. La risposta di Sarkozy: «Quando è troppo è troppo! Voglio dire a Strauss-Kahn di rivolgersi alla legge ma di risparmiare ai francesi i suoi commenti».