Chiude oggi a Stoccolma la grande fiera dell'arredamento scandinavo, ultimo appuntamento in questo settore merceologico a livello internazionale e dopo Valencia, Colonia e Parigi. Se la cittadina spagnola ha riproposto un grande «mercatone» dove il bello si confonde con il brutto, dove il design si mescola agli stili più diversi, Colonia pur mostrando una fiera riorganizzata anche nei riguardi dei visitatori, li ha nello stesso tempo delusi, perdendo quell'interesse che la caratterizzava a livello europeo. Parigi, e qui la capitale francese mostra come sia capace di mantenere una posizione leader nel gusto e nel bello, ha organizzato nel mese appena trascorso manifestazioni affascinanti a livello mondiale, capaci di attrarre un pubblico altamente qualificato ed appetibile per ogni espositore. Stoccolma ha riaffermato invece come il design sia vissuto in quel Paese veramente come un valore nazionale, economico ed anche culturale, e che lo si possa definire senza tema di smentita come una forza strategica di sviluppo sia nel settore pubblico che in quello privato. Per la verità quanto avviene in Svezia è qualcosa di diverso di quello che avviene nelle altre nazioni, compresa la nostra. Centri di ricerca, enti, associazioni, scuole si occupano di creatività, e l'anno passato ben 1300 sono stati i progetti e gli eventi che hanno animato il design scandinavo. Enti e governo hanno sostenuto ancora una volta la Fiera, mantenendo alta una bandiera che ha portatori come Electrolux, Volvo, Saab, Ikea, Fritz Hansen. E ogni progetto che viveva negli stand di Stoccolma si potevano leggere le carte vincenti: la creatività sempre legata all'ergonomia, alla democrazia e alla funzionalità. E molto spesso basta la semplice somma di questi tre fattori per ottenere risultati di grande valore estetico.
Come accade anche a Milano, grande attenzione ai giovani e alle loro proposte, presentazione di ogni tipo di oggetto per l'illuminazione in un concetto globale di mostra per la casa, e premiazione del concorso internazionale proposto dall'Electrolux Design Lab 2005, dove 12 scuole di design di 5 continenti erano state invitate a pensare l'elettrodomestico per la casa del 2020. I futuribili concept per il lavaggio, la cottura e la pulizia ha visto premiati tre designer provenienti dalla Cina, Corea e Singapore. Il fantasma dell'Oriente comincia a fare paura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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