Scandroglio (Pdl) «Fini non si stupisca per le critiche»

Bufera o semplice brezza che sia, quella che ha investito in questi giorni (ma con radici lontane nel tempo) Gianfranco Fini, presidente della Camera dei deputati e già leader riconosciuto e assoluto di Alleanza nazionale, trova approvazione entusiasta o critica feroce negli ambienti parlamentari e, più in generale, politici e giornalistici. Fra coloro che non hanno certo difficoltà a esprimersi in maniera chiara - e quindi mai in «politichese» - , anche sugli argomenti più spinosi, va senza dubbio compreso l’onorevole Michele Scandroglio, alla prima legislatura come deputato del Popolo della libertà, che dall’ingresso nel 2008 a Palazzo Montecitorio ha avuto modo di vedere «all’opera», in aula, Fini e valutarne il modo di interpretare l’incarico.
«Fini, da politico navigato ed esperto - sottolinea a questo proposito Scandroglio, con specifico riferimento alle vicende più recenti, intervenendo alla rubrica Edicola su Gr Parlamento -, sono certo non provi stupore per le critiche che diversi settori del Pdl gli muovono, né tantomeno dalle perplessità di molti elettori di centrodestra che sono poi tradotte in corsivi da intellettuali e giornalisti pro e contro.

Quando si sovrappone il ruolo di presidente della Camera, che di per sé è terzo, col ruolo di “capocorrente“ seppur di pensiero - conclude Scandroglio, che è anche coordinatore ligure del Pdl - diventa naturale esporsi a osservazioni e critiche. È nelle cose. Comunque il Pdl ha un leader chiaramente riconosciuto, una forza programmatica ed un consenso in grado di tradurre ogni dialettica in proposta».

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