Le scappatelle amorose dei politici? Tutta colpa dell'onnipotenza seduttiva

Secondo il sessuologo Alberto Caputo vanità e narcisismo sono caratteristiche fondamentali per essere un vero leader

Le scappatelle amorose dei politici? 
Tutta colpa dell'onnipotenza seduttiva

Roma - Da Clinton in poi le scappatelle amorose dei politici sembrano essere all'ordine del giorno. Un modo, secondo Tony Blair, per sfuggire alla prigione di self control a cui sono costretti. L'ex premier inglese lo ha scritto nel suo libro di memorie Un viaggio, ma a contraddirlo ci pensa lo psichiatra e sessuologo Alberto Caputo, membro del consiglio direttivo dell’Aispa (Associazione italiana di sessuologia e psicologia applicata) e fra gli autori della guida Schifoso traditore. Come riconoscere le tracce dell’infedeltà. L'esperto, infatti, sostiene che le scappatelle sono colpa di quella "onnipotenza narcisistica che contraddistingue ogni vero leader".

Per Caputo, "Semplicemente, usano il registro della seduzione non su una folla parlando da un podio, ma, a seconda dei casi su una donna o un uomo, sotto le lenzuola. Insomma, vanità e sindrome di onnipotenza seduttiva possono trascinare i potenti in situazioni scomode. Ma resistere alla tentazione per loro è impresa ardua, perché, come tiene a puntualizzare il sessuologo, tale caratteristica è requisito necessario per diventare un vero leader. È un tratto radicato nella personalità", una caratteristica innata come la spigliatezza o il carisma, senza la quale non si primeggia.

Vale quinsdi l'aforisma dell’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger, convinto che "il potere è l’afrodisiaco supremo".

E a Blair, che si affretta a tranquillizzare la moglie dichiarando nel libro che il desiderio di sfuggire al self control non è una scusa sufficiente per cedere alle passioni, lo psichiatra risponde: "In genere quando neghiamo pubblicamente qualche cosa è molto probabile che quella cosa in qualche modo ci appartenga."

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