Scaramella condannato ma libero

Roma. Mario Scaramella, ex consulente della commissione Mitrokhin, ha patteggiato ieri una pena a 4 anni di carcere per calunnia e traffico d’armi ma, anche per effetto dell’indulto, non trascorrerà altro tempo agli arresti. Scaramella era stato arrestato con l’accusa di calunnia nei confronti di un ufficiale ucraino nel dicembre 2006 al ritorno da Londra, dove era stato ricoverato per controlli medici nell’ambito dell’omicidio dell’ex spia russa Alexander Litvinenko, morto per avvelenamento. L’italiano aveva infatti incontrato il russo nel giorno in cui Litvinenko fu contaminato.

La vicenda della calunnia riguarda le dichiarazioni di Scaramella su un presunto piano per uccidere lui stesso e il senatore di Fi Paolo Guzzanti, presidente della commissione Mitrokhin, in cui sarebbe stato coinvolto l’ex ufficiale del Kgb Alexander Talik. Il traffico d’armi è strettamente legato, perché per i magistrati Scaramella fece arrivare in Italia due granate prive di detonatore, che sarebbero dovute servire per il presunto complotto contro Guzzanti.

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