Scarcerato Panahi, era in sciopero della fame

Il regista iraniano Jafar Panahi è stato rilasciato su cauzione e ha potuto lasciare il carcere di Evin dove era rinchiuso dal 2 marzo. Lo ha reso noto il procuratore di Teheran. A favore della liberazione del cineasta, che nei giorni scorsi aveva cominciato lo sciopero della fame, si era mobilitato il festival di Cannes. E la notizia della protesta estrema era rimbalzata proprio dalla manifestazione cinematografica, dove non appena appresa Juliette Binoche era scoppiata in lacrime. La conferma era arrivata mercoledì scorso, quando un messaggio dello stesso Panahi era stato pubblicato su «La Regle du jeu», rivista diretta dal filosofo e giornalista francese Bernard-Henri Levy. «Con la presente dichiaro i maltrattamenti subiti nella prigione di Evin - aveva scritto Panahi -. Sabato 15 maggio 2010 le guardie della prigione sono entrate all’improvviso nella nostra cella. Hanno portato via me e i miei compagni, ci hanno spogliati e tenuti al freddo per un’ora e mezzo». Panahi proseguiva la sua denuncia scrivendo: «Domenica mattina mi hanno portato nella sala di interrogatorio e mi hanno accusato di aver filmato la mia cella, cosa completamente falsa. In seguito, hanno minacciato di imprigionare la mia famiglia a Evin e di maltrattare mia figlia».


A favore della scarcerazione del regista liberato ieri il Partito socialista italiano aveva nei giorni scorsi lanciato un manifesto-appello al quale avevano aderito circa mille persone fra le quali numerosi esponenti della cultura, del giornalismo e dello spettacolo come Michele Placido, Maurizio Scaparro e Carlo Verdone.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica