Scaricabarile sullo stipendio del manager

Una diffida rimasta senza risposta

Antonella Aldrighetti

Chi paga lo stipendio del general manager dell’Umberto I? La risposta che arriva è: né la Regione né l’Università. Ed ecco che, senza troppi giri di parole, torna alla ribalta il «caso Policlinico» e si tinge pure di giallo. Quel «torna» sta lì a ricordare che il tormentone sull’ospedale universitario già s’era guadagnato le pagine della cronaca di alcuni quotidiani della capitale tra luglio e agosto dell’anno scorso, quando il direttore Ubaldo Montaguti era stato ingaggiato dal rettore della Sapienza Renato Guarini d’intesa con il governatore del Lazio Piero Marrazzo e gli era stato riconosciuto un compenso annuo di oltre 200mila euro. Troppo se ci si attiene alla normativa vigente che stabilisce un massimo di 180mila euro compreso il 20 per cento di bonus per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal contratto.
Infatti quell’«oltre 200mila euro» per il direttore ferrarese significherebbe 270mila euro tutto compreso. Da cui il quesito che apre il «giallo»: ma chi lo paga quest’esoso emolumento? A domanda esplicita sollevata alla giunta regionale - e formulata tramite atto di diffida dal responsabile aziendale della Fials medici universitari Antonio Sili Scavalli - ha risposto il direttore del dipartimento Sanità, Silvio Natoli, escludendo che fosse la Regione stessa a ottemperare al versamento dello stipendio e dando l’indicazione di chiedere all’università, in quanto «i relativi chiarimenti debbono essere richiesti all’amministrazione che ha predisposto il provvedimento di nomina - così dichiara Natoli - e il relativo contratto del direttore generale».
Ed ecco che lo scrivente, senza perdersi d’animo, pone lo stesso quesito ai vertici dell’Università. Il risultato? La risposta arriva ma non corrisponde a quello che ci si attendeva, ossia che a pagare fosse la cassa dell’ateneo visto che era stato proprio il rettore Guarini a sottoscrivere il contratto del manager. Viene fuori invece che «l’onere di spesa grava sul bilancio dell’azienda policlinico Umberto I» così scrive il prorettore della Sapienza e preside della facoltà di Medicina Luigi Frati.
Vale a dire che tra gli importi in uscita, in calce nel bilancio consuntivo 2005 e in quello preventivo 2006, ci dovrebbero essere scritti a chiare note sia la cifra della retribuzione che il destinatario. Un’aspettativa più che legittima considerando che a sbirciare tra gli incartamenti degli anni passati redatti dai vecchi direttori generali nonché dall’ultimo commissario straordinario, Dino Cosi, le cifre delle loro spettanze annuali erano state chiaramente indicate. Come del resto pure gli emolumenti delle altre cariche direttive: direttore sanitario e amministrativo.
E invece, gira che ti rigira le pagine, dalla prima all’ultima, nelle relazioni riassuntive di rendiconto siglate da Ubaldo Montaguti della sua retribuzione non c’è nemmeno l’ombra. Almeno in quelle bozze di bilancio che, a oggi, sono state rese note dalla direzione generale e girate per conoscenza anche all’università La Sapienza.

Che sia una svista, un’omissione o un errore di battitura, chi può dirlo? L’unica cosa certa è che, a guadagnarsi la scena nelle rendicontazioni prodotte dal manager dopo dieci mesi dal suo ingaggio, sia l’enorme deficit finanziario: per un ammontare complessivo di 263 milioni di euro in rosso.

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