Scegliamo un candidato «etico»

Scegliamo un candidato «etico»

(...) assurda e inaccettabile che meritava una stroncatura immediata.
Al di là delle smetite di amici come Scandroglio, Cassinelli e Bornacin - con cui può capitare di essere in disaccordo una volta o su un punto, come l’appoggio al governo Monti, ma che restano amici - credo che anche solo l’idea di candidare Musso al Comune con l’appoggio del Pdl, fosse qualcosa di talmente offensivo per la logica e, se permettete, anche per l’etica politica, che non meriterebbe nemmeno commenti.
L’idea che qualcuno che - eletto con le liste bloccate con il simbolo «Berlusconi presidente» - ha mollato Berlusconi, votandogli contro il 14 dicembre, il giorno che sembrava potesse cadere, potesse essere ricandidato dal partito di Berlusconi, è qualcosa che va oltre ogni logica. E, per la stima che mi ostino a portargli, spero che davvero nemmeno Claudio Scajola possa averci pensato anche solo per un secondo. E, se davvero ci ha pensato, ecco è meglio che non ci pensi proprio.
A parte che conosco centinaia di elettori di centrodestra che si rifiuterebbero di votare Musso, anche turandosi il naso, preferendo disertare le urne, ma vogliamo raccontare il messaggio devastante che passerebbe per i nostri ragazzi? Tu tradisci, prendi i voti di qua e li porti di là, pure ammantandoti di purezza, e poi quelli a cui i voti li hai presi ti dovrebbero pure rivotare?
Ma via, siamo seri. Nemmeno nel più horror dei film, nemmeno nella più terribile delle sceneggiature, ci sono zombi così spaventosi che ritornano. E poi, in nome di che cosa? Della rappresentanza degli elettori moderati? O, magari, della paura del fatto che il capogruppo in Regione Edoardo Rixi - dopo le coraggiose prese di posizione del capogruppo pidiellino in consiglio regionale Matteo Rosso e dei suoi colleghi di gruppo Roberto Bagnasco e Gino Garibaldi - possa essere davvero un candidato vincente per Genova?
Ecco, a me viene l’impressione che ci sia qualcuno, nel campo moderato, a cui vincere faccia paura. Ma voglio provare a ragionare per assurdo: mettiamo pure che Musso sia l’unico candidato veramente vincente, l’unico fuoriclasse non di sinistra (ribadisco che, per ogni definizione, stiamo ragionando per assurdo) in grado di mandare a casa Marta Vincenzi o chi per lei.
Ora, ribadisco, siamo al surreale: se già Musso non ci è riuscito quando la rivolta contro Prodi era al massimo storico e il centrodestra vinceva in ogni parte d’Italia, figuriamoci oggi che basta nominare Monti (oltre che Musso) per essere quasi aggrediti da frotte di elettori di centrodestra inferociti. Come la fa la campagna elettorale Musso? Parlando del suo voto di fiducia contro Berlusconi e a favore del governo delle tasse e dell’Ici sulle case?
Ma, mettiamo pure che - per assurdo - Musso sia l’unico cavallo di razza in mezzo ai ronzini in grado di disarcionare la sinistra genovese. Ma vogliamo avere il coraggio e la dignità di dire che, comunque, questa scelta non potrebbe avvenire con la designazione di Claudio Scajola che viene a Genova e comanda? Vogliamo dire che sono passati i tempi in cui bastava che Franco Manzitti, caporedattore de La Repubblica-Il lavoro consigliasse il nome di Musso come candidato sindaco, che quello fosse immediatamente il candidato? Del centrodestra, sic.
Ecco, anche qualora Musso fosse il candidato giusto (e, a mio parere non lo è assolutamente), occorrerebbe arrivarci non per investitura Imperiale, ma con un percorso democratico.

Non in stanze chiuse di partito o in organismi che odorano di muffa anche solo a nominarli, superati dalla voglia di partecipazione popolare. Insomma, allora meglio le primarie.
Ma, credetemi, se non ci fosse un uomo giusto nel Pdl, il candidato giusto è Rixi, non Musso. Candidatura buona per Carnevale. Ma si vota dopo.

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