La scelta Il Comune toglie l’offerta al frate che combatte il degrado

La scelta Il Comune toglie l’offerta al frate che combatte il degrado

Era un’offerta simbolica. Un modo per sostenere l’opera gratuita e indispensabile dei cappellani militari. Ma siccome l’obolo era stato concesso negli anni del ventennio dall’allora podestà di Genova, le amministrazioni di sinistra hanno pensato bene di cancellarla. Così, quel piccolo contributo che nel 1931 era stato fissato in 40 lire per ogni messa celebrata nella cappella della cripta sotto l’arco di piazza della Vittoria, è stato abolito nel 2003. L’allora sindaco Giuseppe Pericu ha spiegato che «ad oltre settant’anni di distanza sono venute meno le motivazioni che avevano portato all’erogazione del contributo in questione». Come se il bene fatto dai sacerdoti avesse una scadenza quasi fosse una mozzarella rancida.
Tantopiù a Genova e nel caso in questione, per la cripta di piazza della Vittoria, quella piccola offerta rappresentava un modo per sostenere anche l’attività dell’unica persona che ormai si prende cura dell’Arco di Trionfo (inaugurato proprio nel 1931 per celebrare il ricordo dei 4.675 genovesi morti nella Grande Guerra). Padre Celso da Favale, un cappuccino ormai anziano ma mai stanco, è sempre impegnato nella cura del piccolo altare e della zona ridotta a massimo degrado. Proprio per chiedere al sindaco Marta Vincenzi un ripensamento su questa assurda decisione, il consigliere Gianni Bernabò Brea ha presentato una mozione urgente.

La speranza del rappresentante de La Destra è quella di riuscire a sensibilizzare anche il Comune, proprietario del monumento della piazza, affinché, oltre a concedere il contributo a Padre Celso, si decida a intervenire per rimettere a decoro l’intera area. di piazza della Vittoria.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica