
Dallo Studio "Larghe Vedute", in via Volvinio 1, zona Sud di Milano, si creano mondi nuovi: nato nel 1992, qui si dipinge a mano libera. Paolo Larici ed Elena Palossi, marito e moglie, non sono solo pittori: "Siamo scenografi - spiega Larici - Ci siamo incontrati in teatro, sono 40 anni che siamo insieme". Se ogni salotto o sala da pranzo è anche un palcoscenico delle vite di chi abita le case (come riflettono Ibsen o Cechov nelle loro drammaturgie) per "Larghe Vedute" ogni muro è un racconto, un disegno su tele preparate a mano su commissione: "Siamo molto esigenti - spiega Larici - A noi servirebbe un assistente, ma i giovani non insistono abbastanza". Peccato, dato che lo Studio ha collaborazioni molto importanti, come quella per Gianni Versace: "Mia moglie lavorava con Giorgio Cristini, direttore di tutti gli allestimenti dello stilista, oltre che delle scenografie per la Scala: dovevano realizzare uno dei pavimenti per una sfilata all'Hotel Ritz a Parigi. Cristini però si ammalò: l'aiutai io. Versace ci chiamò poi per la casa di Milano, la piscina di Miami e altre opere. Abbiamo continuato a fare arredi d'interni con la pittura".
Ogni parete è realizzata con fogli di carta di 57 cm dipinti con colori naturali: "Sono tutti lavori preparati a mano, spediti e montati: per ogni commissione ci vuole un anno". Stanze anche di 20 metri per 5, come la sala da pranzo tutta affrescata come fosse un bosco: "Questo lavoro era per un ornitologo, ogni parete aveva disegnati uccelli di tutti i tipi nella natura". Sembra non ci sia spazio per altro, ma non è così.
Larici è anche presidente e direttore artistico del Centro Studi "Franco Enriquez" nonché ideatore del Premio dedicato al regista teatrale, televisivo e lirico fiorentino (1927) che scelse di morire ed essere sepolto nelle Marche nel 1980) territorio da cui proviene Larici (Sirolo, Ancona, classe '62). Quest'anno la XXI edizione, sul tema "Folli d'arte e d'amore", vede ancora Milano protagonista. Ecco infatti che il 30 agosto saranno premiati, tra gli altri, Claudio Longhi direttore del Piccolo Teatro, Elio De Capitani dell'Elfo Puccini e Giacomo Poretti del Teatro Oscar. "Non è un caso - assicura Larici - Il premio rispecchia la vivacità della città: Milano è capace di rinnovarsi ed Enriquez ne aveva una grande opinione. Basti ricordare nel 1954 la nascita del centro di sperimentazione della Rai negli studi di Corso Sempione: qui, pioniere del teatro in tv, sperimentò le prime regie per il piccolo schermo, riallestendo ad hoc molti dei suoi successi teatrali". E continua: "Il teatro qui è un sismografo che registra le scosse e i fermenti di una società in evoluzione". Anche a Sirolo aveva creato, con Valeria Moriconi e altri teatranti, il Teatro alle Cave. "Sì, ci ispiravamo alla ricerca degli anni Settanta - continua Larici - Era una vecchia cava dismessa che poteva ospitare fino a 10mila persone. Oggi il Cortesi è una trasposizione di quello che avveniva alle Cave. All'ingresso c'è una mostra permanente con foto degli spettacoli di quegli anni: da Anna Proclemer a Carmelo Bene".
Un Premio per raccontare alla società di oggi ciò che conta: "Ogni anno si sviluppa una tematica sulla base della quale cerchiamo le compagnie, gli spettacoli, gli attori, ma anche le figure e i personaggi che parteciperanno. Riguarda tutta la comunicazione".
I premiati sono 16, l'anno scorso erano 25 e il tema è Vissi d'arte e d'amore. "Raccoglie la follia nel teatro, quella positiva per ritrovare attraverso la creatività un nuovo equilibrio tra uomo e natura". Conquistando la stessa armonia delle pareti dipinte da Paolo Larici ed Elena Palossi.