Scesi i Blue Berets, in metrò salgono gli ex poliziotti

CONTROLLI Quest’estate quattro pattuglie attive tutti i giorni dalle 22.30 a mezzanotte e mezza

Con qualche variazione, il colore della divisa rimane casualmente lo stesso, il blu. Ma da ieri sera i poliziotti in pensione rimpiazzano su mezzi di superficie e metropolitana le «ronde» dei Blue Berets, dopo che Comune ha sospeso la convenzione in attesa che il nuovo decreto sicurezza stabilisca se hanno i requisiti per prestare servizio di controllo. Per i passeggeri, assicura il vicesindaco Riccardo De Corato, non cambia nulla. Il servizio sperimentale sulle tre linee del metrò sarà affidato da Atm all’Associazione poliziotti italiani e i volontari verranno impiegati dalle 22.30 a mezzanotte e mezza sulle stesse tratte e nella identica modalità dei Blue Berets, sette giorni su sette. Salvo che per il periodo estivo basteranno quattro pattuglie, poi «il servizio arriverà a pieno regime in autunno» spiega De Corato. Che precisa: «Il nuovo affidamento è una scelta dovuta, perché è cambiato il quadro normativo, e l’Api rientra pienamente negli aventi diritto visto che il ddl dice che prefetto e sindaci dovranno avvalersi “in via prioritaria delle associazioni costituite dagli appartenenti alle forze dell’ordine in congedo”». I Blue Berets invece «dovranno fare richiesta al prefetto quando entrerà in vigore il decreto».
Gli otto volontari che ogni sera gireranno sui vagoni e nelle stazioni a rischio, vestiti con una polo azzurra e un berretto blu e dotati di un geolocalizzatore che li tiene in contatto con la «control room» dei vigili, sono destinati alla sorveglianza di tutto il tratto milanese della linea gialla, ai tratti Pagano-Bisceglie, Pagano-Molino Dorino e Porta Venezia-Sesto Marelli della linea rossa e Loreto-Cascina Gobba e Cadorna-Famagosta della linea verde.
Il Comune sta pensando invece di dotare dello stesso geolocalizzatore usato dai poliziotti anche le donne che lavorano in stazione Centrale - in biglietteria o a bordo dei treni - e cominciano il turno alle tre o quattro di notte. Un’iniziativa che si rende necessaria dopo la sospensione della convenzione ai Blue Berets che svolgevano anche questo servizio di accompagnamento.

«L’Api non può occuparsi anche di questo - ammette De Corato -, per questo abbiamo deciso di dotare tutte le donne che lavorano in stazione in orario notturno di questo strumento collegato alla centrale della polizia locale in modo da essere subito localizzate qualora segnalassero una situazione di pericolo».

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