SCHEDA / Sei mesi di rivolta contro il Raìs

Il 17 febbraio inizia la rivolta contro il regime del Colonnello: sei mesi di lotta per arrivare a Tripoli

SCHEDA / Sei mesi di rivolta contro il Raìs

Tripoli - L’ingresso dei ribelli a Tripoli arriva a oltre sei mesi dall’inizio delle proteste in Libia contro il colonnello Muammar Gheddafi, scatenate dall’arresto a metà febbraio di un attivista per i diritti umani, Fethi Tarbel, impegnato per la liberazione dei prigionieri politici rinchiusi nelle carceri della Libia.

17 FEBBRAIO È la ’Giornata della collerà. L’iniziativa viene organizzata in occasione dell’anniversario dei fatti di Bengasi del 2006, quando una folla inferocita assaltò il consolato italiano per la questione delle vignette contro il Profeta.

24 FEBBRAIO I ribelli prendono il controllo di Misurata.

26 FEBBRAIO Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite impone sanzioni contro Gheddafi, la sua famiglia e i fedelissimi del regime. La risoluzione 1970, approvata all’unanimità, prevede l’embargo sulla vendita di armi, il divieto di viaggiare negli Stati membri dell’Onu per 16 persone (tra cui il colonnello e i suoi figli) e il congelamento dei beni finanziari del leader libico.

28 FEBBRAIO Dall’Unione Europea un pacchetto di sanzioni contro il colonnello e i suoi più stretti consiglieri. Tra le misure anche il congelamento dei beni e il blocco dei visti.

5 MARZO Il Consiglio nazionale transitorio dei ribelli si riunisce a Bengasi e si proclama unico rappresentante legittimo della Libia. Il Consiglio otterrà pochi giorni dopo il riconoscimento della Francia. Il Qatar sarà il primo Paese arabo a riconoscerlo come unico governo legittimo.

17 MARZO Il Consiglio di sicurezza vota per autorizzare la no-fly zone sulla Libia. Due giorni dopo iniziano i raid aerei. Spesso in sei mesi Gheddafi ha accusato l’Alleanza di aver ucciso civili innocenti nelle operazioni.

29 MARZO Nasce a Londra il Gruppo di Contatto per la Libia, che comprende 20 Paesi e i cui rappresentanti si riuniranno mensilmente.

30 MARZO Il ministro degli Esteri libico Moussa Koussa volta le spalle a Gheddafi e fugge in Gran Bretagna.

30 APRILE In un raid della Nato su Tripoli vengono uccisi il figlio minore di Gheddafi, Saif al-Arab, e tre nipoti del colonnello. 1 GIUGNO. Shokri Ghanem, ministro del Petrolio, annuncia di aver abbandonato il colonnello.

27 GIUGNO La Corte penale internazionale spicca mandati di cattura per Gheddafi, suo figlio Saif al-Islam e il capo dell’intelligence, Abdullah al-Senussi. Tutti sono accusati di crimini contro l’umanità.

28 GIUGNO Viene ucciso Abdel Fattah Younes, ex ministro dell’Interno libico, che era passato con i ribellli poco dopo l’inizio della rivolta contro Gheddafi. Younes era diventato il comandante militare degli insorti.

11 AGOSTO I ribelli annunciano la conquista di Brega.

14 AGOSTO Gli insorti assumono il controllo del centro di Zawiya, vicino Tripoli.

15 AGOSTO Gheddafi esorta i suoi fedelissimi a «liberare» la Libia dai ribelli e dalla Nato.

20 AGOSTO Gli insorti si avvicinano alle porte di Tripoli. L’ex primo ministro Abdul Salam Jalloud, si unisceo ai ribelli.

21 AGOSTO Nel pomeriggio, il momento decisivo per l’avanzata dei ribelli, dopo l’intensificarsi dei bombardamenti della Nato contro le basi militari e Bab al-Aziziya, quartier generale di Gheddafi.

I ribelli entrano a Tripoli e arrivano nella piazza Verde, che hanno subito intitolato ’Piazza dei Martirì. Nella notte l’annuncio della cattura di Saif al-Islam. Voci anche sulla cattura di Saadi e Muhammad Gheddafi. 

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