Un bambino di due milioni di anni fa potrebbe aiutare a svelare il segreto dell'evoluzione umana. Il suo scheletro fossilizzato, quasi completo, ritrovato nella grotta calcarea Malapa Sterkfontein in Sudafrica, in una zona chiamata la "culla dell'umanità", per opera del professor Lee Berger dell'Università di Witwatersrand a Johannesburg potrebbe realizzare il sogno di ogni antropologo: la scoperta dell' 'anello mancante' tra l'uomo e le scimmie. Si tratterebbe infatti di una specie completamente nuova che si trova in una fase intermedia tra i nostri antenati-scimmia e l'uomo moderno. Ciò, secondo gli scienziati, potrebbe aiutarci a rompere uno dei grandi misteri del nostro albero evolutivo - esattamente quando l'uomo cominciò a camminare su due piedi. Il professor Phillip Tobias, un antropologo all'università, ha detto che la scoperta è stata 'meravigliosa ed emozionante''. La scoperta, insieme a una serie di altri fossili in parte completata, potrebbe ora aiutare gli scienziati a capire come i nostri antenati si sono evoluti dall'Australopithecus, presente in Africa circa 3.9 milioni di anni fa all'Homo habilis, la prima specie di tipo umano che apparve intorno a 2,5 milioni di anni fa. Lo scheletro comprende il bacino e arti interi che possono rivelare se la nuova specie camminava in posizione verticale o su quattro zampe.
Le ossa delle mani potrebbero invece fornire il primo indizio in merito a quando gli esseri umani hanno imparato a impugnare i primi attrezzi in pietra. Il dottor Simon Underdown, un esperto di evoluzione della Oxford Brookes University, ha detto: "Questa scoperta può davvero aumentare la nostra comprensione dei nostri primi antenati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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