Politica

«Ma Schengen non si tocca»

Il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi torna a parlare di sicurezza dei cittadini europei in un’occasione speciale: ricevendo ieri al Quirinale i bambini e gli adulti sopravvissuti alla strage della scuola di Beslan (Ossezia del nord) il cinque settembre scorso.
Il presidente della Repubblica ha affermato che occorre combattere il terrorismo conciliando sicurezza e libertà, difendendo le frontiere dell’Unione europea senza recare pregiudizio alla libera circolazione delle persone, come previsto dagli accordi di Schengen. «Il terrorismo, di qualunque matrice - ha detto il presidente rivolgendosi agli ospiti russi - è diventato una minaccia globale. Per sconfiggerlo la prevenzione è indispensabile, ma altrettanto fondamentale è la rimozione delle cause che alimentano gli attacchi alla civiltà e alla convivenza tra i popoli».
«L’Europa - ha detto il presidente - deve essere unita nella lotta al terrorismo, lotta che deve essere motivo di rinnovata coesione, non di frammentazione». Secondo Ciampi per salvaguardare la sicurezza dei cittadini europei occorre un pieno ed efficace coordinamento delle strutture comunitarie: le frontiere esterne della Ue vanno protette, «avvalendosi dell’elasticità prevista dagli stessi Trattatti, ma senza recare pregiudizio allo spazio interno di libera circolazione delle persone». «Il traguardo di Schengen - ha ribadito il capo dello Stato - è una grande conquista la cui salvaguardia costituisce un interesse e una responsabilità preminente per tutti gli Stati membri».

Nelle conclusioni Ciampi ha tracciato la sfida che si dovrà dare la Ue nel breve periodo: «Conciliare sicurezza e libertà, nella lotta al terrorismo globale, sarà la prossima grande sfida per l’Europa e in generale per tutte le società democratiche».

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