Un venduto di 7.500 biglietti ancor prima del debutto faceva presagire il pienone del teatro per la serata di sabato scorso che ha aperto il sipario sul balletto di Natale per eccellenza «Lo Schiaccianoci». E così è stato. Una versione assolutamente tradizionale portata in scena dal Balletto di Mosca La Classique diretto da Elik Malikov, che per questa edizione si è servito del coreografo Alexander Vorotnikov. Dunque tutto come la sera del debutto del balletto a San Pietroburgo nel lontano dicembre del 1892: la neve che scende dolcemente dal cielo, il grosso albero di Natale al centro del salone della casa di Drosselmeyer, manicotti di pelliccia per le dame e calzoni alla zuava per i bimbi. Appena il sipario si apre, la quotidianità si dilegua per far spazio ad un mondo d'incanto, una realtà fatta di candore che prende vita da scenografie che riportano al tempo dell'infanzia. Le figurine in scena sono curate nel minimo dettaglio e vestono costumi d'epoca cuciti a mano con rigore e rispetto di una tradizione antica. Vincente senz'altro la formazione accademica dei suoi danzatori provenienti da blasonate strutture come il Bolshoi, il Kirov, i Ballets Theatres di Kiev e Odessa, insomma una compagnia figlia della «grande madre Russia». Ma, se proprio si vuol essere pignoli, questo non basta per farne una compagnia di alta qualità. Il problema forse è proprio da attribuirsi ai danzatori che nella loro preparazione non sono cresciuti insieme. Il corpo di ballo infatti non è omogeneo e chi si intende di danza sa che la prima qualità di una compagnia la si giudica dal corpo di ballo. Giudizio migliore per i solisti che se la sono cavata bene nelle loro variazioni e passi a due, questo vale soprattutto per Clara, alias Diana Kosyreva, più rigido il Principe Schiaccianoci, Dmitri Smirnov. Il tono del balletto nel complesso appariva fiacco ed ha trovato un po' di verve solo al gran pas de deux finale, eseguito atipicamente da Clara e il Principe Schiaccianoci al posto della Fata Confetto e il Principe Koklush.
Il successo dello spettacolo c'è stato comunque perché la storia di Natale non smette di affascinare. Così sembrava pensarla anche l'ospite d'onore della serata, Carla Fracci, presente a Genova per un altro evento pomeridiano che riguardava la danza.