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Schifani: «Chi ha sbagliato paghi L’inchino? Consuetudine sciocca»

Schifani: «Chi ha sbagliato paghi L’inchino? Consuetudine sciocca»

RomaIl presidente del Senato, Renato Schifani, ieri ha raggiunto l’isola dove la sera del 13 gennaio è naufragata la Costa Concordia. Una visita ufficiale, per elogiare la solidarietà dell’isola del Giglio e dei suoi abitanti, che «hanno aperto le case a chi aveva bisogno», per ringraziare i soccorritori, ma anche per assicurare «verità e giustizia», non solo solidarietà e vicinanza, «ai parenti delle vittime italiane ed estere». Schifani non si è spinto ad attribuire responsabilità, dribblando le richieste di commenti sul comportamento del comandante Schettino, un compito che ha lasciato alla magistratura che «come sempre farà il proprio dovere assicurando i responsabili alla giustizia». Ma ha aggiunto che è «evidente» che la notte del 13 gennaio «qualcosa non ha funzionato», e che «è giusto che se qualcuno ha sbagliato debba pagare». Auspicando che da questa tragedia arrivi un cambio di mentalità e di cultura nel «comune sentire del Paese», privilegiando la prevenzione nella sicurezza. «È il momento di dare una svolta al nostro Paese: non dobbiamo - ha spiegato il primo inquilino di Palazzo Madama - continuare a essere il Paese del dopo, dobbiamo essere il Paese del prima». Schifani ha comunque bollato il passaggio sottocosta delle navi da crociera, il cosiddetto «inchino», come una «consuetudine sciocca» che mette a repentaglio «la vita di tanti innocenti». Innocenti come Giuseppe Girolamo, il pianista della Concordia che, dopo aver ceduto a un bambino il suo posto su una lancia di salvataggio, è ora contato tra i dispersi. Il presidente del Senato, che ha incontrato i genitori del musicista, ha elogiato il gesto del ragazzo. «I genitori - ha raccontato - mi hanno ringraziato. Ma sono io a ringraziare loro per il gesto del loro figlio. Gli italiani si inchinano davanti al gesto di quel ragazzo, ed è un inchino vero, non uno sciocco inchino come quello che fanno certe navi».
Molte le strette di mano riservate ai palombari della Marina, attivi nelle ricerche. Il presidente del Senato si è congratulato per la loro «prontezza», chiedendo di vedere le mappe della Concordia. «Questa è l’Italia», è stato il commento di Schifani dopo i saluti ai soccorritori, spiegando che la sua visita è stata un omaggio «delle istituzioni a quell’Italia che si prodiga e si è prodigata per salvare vite umane».

Infine, una tappa anche all’ospedale di Grosseto per salutare e consegnare una Medaglia del Senato a Manrico Giampetroni, il commissario della nave che ha messo in salvo decine di persone, prima di restare bloccato a bordo per una frattura alla gamba sinistra.

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