LOrchestra dei Pomeriggi Musicali si rimette in moto: oggi, alle ore 21 (la replica è prevista sabato ma alle ore 17), al teatro Dal Verme, in via San Giovanni Sul Muro, con il suo direttore musicale, Antonello Manacorda, e una giovane donna al pianoforte. Sarà infatti la russa Polina Leschenko linterprete del concerto per pianoforte di Schumann, seguito dalla Sinfonia Pastorale di Beethoven.
La Leschenko pare essere nata per questa partitura, «per la sua vena un po animalesca e lapproccio appassionato. Mi affascina il suo approccio così vero, sincero e non conformista. Il concerto di Schumann è perfetto per uninterprete come lei», assicura Manacorda. Un concerto che è una lunga poesia, un idillio fra tastiera e orchestra, è fatto di slanci e di chiusure malinconiche, di sbalzi dumore in sintonia con il temperamento tutto fuoco della Leschenko.
Di San Pietroburgo, classe 1981, la Leschenko è la tipica figlia della Madre Russia, forgiata direttamente in casa da mamma e papà pianisti, passionale quando siede al pianoforte, dacciaio quando si tratta di prendere decisioni (e rispondere alle domande di noi giornalisti). Ha seguito il classico percorso del fanciullo prodigio, dunque studio studio studio, competizioni e concerti a raffica. Ora rientra nella ristretta rosa delleccellenza pianistica femminile, in compagnia della ormai leggendaria Martha Argerich che subito invitò la giovane collega al suo festival di Lugano, inserendola nella scuderia dei giovani da tener docchio.
La Leschenko da anni vive a Bruxelles, di tanto in tanto ritorna nella città delle notti bianche. Nellamata San Pietroburgo, «i russi hanno una relazione strana con il proprio paese. Quando vi rimetto piede mi commuovo immancabilmente».
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